Parigi 2024: La CIO difende Imane Khelif e garantisce rispetto delle regole

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha rilasciato una dichiarazione in risposta alle polemiche riguardanti la partecipazione dell’atleta intersex Imane Khelif, che ha gareggiato nel torneo di boxe contro l’azzurra Angela Carini. La pugile italiana, dopo aver ricevuto due colpi iniziali, ha deciso di ritirarsi dal match in meno di un minuto.

Negli ultimi giorni, Khelif è stata oggetto di forti critiche a causa della sua esclusione dai Mondiali dello scorso anno a causa di livelli elevati di testosterone, nonostante la sua ammissione ai Giochi Olimpici di Parigi.

“Khelif ha diritto di partecipare ai Giochi”

Il CIO ha difeso la scelta di includere Khelif, affermando che “ogni persona ha diritto di praticare lo sport senza discriminazioni”. Si sottolinea che “tutti gli atleti che competono nel torneo di boxe di Parigi 2024 rispettano le regole di eleggibilità e le normative mediche stabilite dalla Boxing Unit.” Sono specificati il sesso e l’età degli atleti in base ai documenti identificativi.

Il CIO ha anche criticato la diffusione di notizie fuorvianti riguardo a Khelif e alla taiwanese Li-Yuting, evidenziando che entrambe sono atlete che hanno gareggiato nella categoria femminile per molti anni, inclusi i Giochi di Tokyo 2020. Inoltre, avverte che la loro esclusione dai Mondiali del 2023 è frutto di una “procedura non equa” attribuibile all’Iba, un’organizzazione non riconosciuta dal CIO.

“Stop all’aggressione contro Khelif”

Il CIO esprime preoccupazione per le ingiustizie affrontate da Khelif e altri atleti, chiedendo una cessazione immediata delle aggressioni nei loro confronti. Sottolinea che eventuali cambiamenti alle regole di eleggibilità devono seguire un processo corretto e basato su evidenze scientifiche. Il Comitato ha espresso il proprio rammarico per gli abusi subiti da Khelif, riaffermando il proprio impegno per la protezione dei diritti umani degli atleti.