31 luglio 2024 | 17.50
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Il voto per il cda della Rai nel Senato sembra ancora lontano. Durante l’ultimo incontro dei capigruppo, il presidente Ignazio La Russa ha suggerito di stabilire una data per il voto sui vertici dell’emittente, come precedentemente accennato. Ha riscontrato un certo dissenso dalla Lega, che ha manifestato perplessità sui tempi, non assicurando il proprio sostegno alla proposta di maggioranza. Questa situazione potrebbe portare a un rallentamento della procedura di nomina, la quale prevede l’elezione dei membri del cda come primo passo verso la nuova dirigenza di Viale Mazzini. A causa dell’incertezza circa il parere degli interlocutori, La Russa ha previsto di tenere un ulteriore incontro lunedì, dopo la riunione dell’Aula programmata per le 16, che si occuperà di variazioni legislative prima della pausa estiva. “Lunedì ci sarà un nuovo incontro per valutare se esiste una maggioranza che consenta di stabilire una data per l’elezione del cda della Rai,” ha dichiarato La Russa prima di concludere la conferenza. Ha anche precisato che il regolamento del Senato non prevede che il presidente stabilisca il calendario, a differenza di quanto accade alla Camera nel caso di dissenso tra maggioranza e opposizione.
A chiarire la posizione di Forza Italia è intervenuto Maurizio Gasparri, presidente del gruppo azzurro. “Il gruppo del Partito Democratico si è dichiarato contrario a una calendarizzazione durante la pausa estiva e anche la Lega ha espresso la necessità di riflettere, dimostrando di non essere pronta a fornire una risposta favorevole,” ha spiegato, facendo un bilancio della situazione attuale. Le sue parole hanno fatto sembrare una chiara indicazione della necessità di riconoscere lo stallo, evitando di accelerare i tempi. Successivamente all’eventuale voto, il Consiglio di Amministrazione della Rai dovrà procedere a un secondo passaggio, che richiede tempo e non può essere completato rapidamente: dovrà infatti nominare l’amministratore delegato e designare il presidente, che dovrà poi essere approvato dalla Commissione parlamentare di vigilanza con una maggioranza di due terzi. “Dunque, considerando che oggi è il 31 luglio, lunedì avremo cinque giorni…”, ha concluso, riferendosi alla prossima riunione dei capigruppo che sarà dedicata alla questione del voto parlamentare.
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