Guerra in Ucraina: La Russia e la Minaccia della ‘Terza Fase’ delle Esercitazioni Nucleari

Il contesto attuale delle esercitazioni militari in Russia sottolinea un’attività accelerata nei distretti centrali e meridionali, con un focus particolare sull’incremento delle risorse destinate ai militari impegnati al fronte. Le recenti annunci da parte delle autorità russe evidenziano un significativo potenziamento degli incentivi per i volontari.

La Russia ha iniziato la terza fase delle esercitazioni legate alle armi nucleari non strategiche, come riportato dal ministero della Difesa. Questa fase coinvolge le unità del distretto militare centrale e meridionale, con il secondo che comprende forze impegnate nei territori ucraini occupati. Durante le esercitazioni, il personale delle aree missilistiche si concentrerà sull’addestramento al combattimento e sull’acquisizione di munizioni speciali per i sistemi missilistici Iskander-M.

Incremento delle risorse finanziarie per i soldati

In un’azione tesa ad attrarre nuovi volontari per l’impegno contro l’Ucraina, la Russia ha aumentato gli incentivi economici. Un decreto firmato dal presidente Vladimir Putin stabilisce che chi firmi un contratto per il servizio militare da agosto a dicembre 2024 riceverà un compenso straordinario di 400mila rubli (circa 4.650 dollari), una cifra che supera di oltre il doppio il pagamento precedente di 195mila rubli. Oltre al bonus iniziale, gli arruolati beneficeranno di uno stipendio mensile ben al di sopra del salario medio russo.

Dalla fine del 2022, a causa della mobilitazione forzata dei riservisti, le autorità russe hanno fatto ampio uso di incentivi finanziari per il reclutamento dei soldati. Le diverse regioni offrono premi significativi per la firma di contratti: Mosca, ad esempio, ha stabilito un premio una tantum di 1,9 milioni di rubli (circa 22mila dollari) per contratti di durata annuale o superiore. Anche altre località, come San Pietroburgo e Rostov, hanno messo in atto misure simili, aumentando gli importi per attirare cittadini al fronte.

Con più di 190mila russi che hanno firmato contratti per unirsi alle forze, l’onere della coscrizione ha generato proteste e un’emigrazione significativa. L’approccio attuale del governo, quindi, mira a risolvere il problema dei rinforzi militari attraverso incentivi economici.

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  • Ministero della Difesa russo