Azione Universitaria esprime forte contrarietà nei confronti di una legge regionale della Puglia, definita come un “ricatto politico”. In merito, Pier Luigi Lopalco dichiara: “Un infermiere che non comprende il ruolo delle vaccinazioni dovrebbe cambiare mestiere”.
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“Senza il vaccino contro il Covid, non è possibile avviare un tirocinio in ospedale, e di conseguenza non è possibile laurearsi”. Questa affermazione è stata diffusa sui social dall’associazione Azione Universitaria (Au), che denuncia una legge regionale in Puglia che consente alle singole ASL di imporre la vaccinazione agli studenti, senza specificare i criteri di tale decisione. In molte altre regioni italiane, il vaccino non è più richiesto per tali attività formative.
Azione Universitaria evidenzia anche un paradosso, notando che personale sanitario può lavorare senza vaccino dal 2022, mentre gli studenti sono messi in difficoltà. Au si chiede perché un futuro professionista, che necessita solo di praticare e comprendere i processi ospedalieri, debba affrontare queste restrizioni politiche. L’associazione ha proposto convenzioni con strutture sanitarie alternative, ma queste sono state rifiutate senza spiegazioni.
Il caso di Martina Mitrugno, una studentessa di 21 anni che non può completare il tirocinio obbligatorio per la mancanza di vaccinazione, rappresenta una situazione estremamente significativa. Dopo aver rifiutato la profilassi, ha affrontato modifiche nei requisiti e si trova ora esclusa dalle pratiche cliniche. Azione Universitaria chiede che nel 2024 gli studenti non debbano più subire restrizioni legate alla vaccinazione anti-Covid e possano laurearsi.
le parole di lopalco
Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e docente all’Università del Salento, ha commentato: “Un infermiere che ignora l’importanza della vaccinazione dovrebbe considerare di intraprendere un’altra professione”. Secondo Lopalco, la vaccinazione del personale sanitario è un obbligo sia etico che amministrativo, dato che gli operatori devono proteggere sé stessi e i pazienti, ridurre l’assenteismo durante epidemie e fungere da esempio per i cittadini. Se un studente delle professioni sanitarie non comprende questa necessità, significa che la sua preparazione è carente.
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