Azione Universitaria manifesta il proprio dissenso contro una legge regionale della Puglia, definendola un “ricatto politico”. L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco risponde affermando: “Infermiere che non capisce il ruolo dei vaccini cambi mestiere”.
Ultimo aggiornamento: 30 luglio 2024 | 10.33
Tempo di lettura: 3 minuti
La questione è stata sollevata con la denuncia che “se non si è vaccinati contro il Covid, non si può fare tirocinio in ospedale, quindi non si può laurearsi”. Azione Universitaria critica una legge regionale che consente alle singole ASL di richiedere la vaccinazione agli studenti, una prassi non richiesta in gran parte del resto d’Italia. A seguito di questo, è giunta una richiesta di chiarimento da parte del Garante della Privacy.
Azione Universitaria sottolinea l’assurdità della situazione, evidenziando che il personale sanitario già lavora senza l’obbligo di vaccinazione. L’associazione si interroga sul motivo per cui uno studente in cerca di esperienza lavorativa debba affrontare un ostacolo politico. Per affrontare il problema, è stata proposta una convenzione con strutture sanitarie alternative, ma la richiesta è stata respinta senza motivazione.
l’opinione di Lopalco
L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente all’Università del Salento, ha commentato: “Un infermiere che non comprende l’importanza delle vaccinazioni deve considerare un altro lavoro”. Egli sostiene che la vaccinazione del personale sanitario debba essere vista come un obbligo etico. I motivi per cui gli operatori sanitari devono essere primi a vaccinarsi includono la protezione dei pazienti e la riduzione dell’assenteismo durante i periodi epidemici.
Se uno studente delle professioni sanitarie non afferra queste nozioni, significa che ha avuto un percorso di studi inadeguato.