Caso Yara: Le 54 Provette Inutili Secondo il PM Ruggeri

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Le recenti dichiarazioni della magistrata Letizia Ruggeri sono al centro di un’indagine per depistaggio e frodi processuali. La versione integrale del verbale, finora non accessibile, è attualmente in possesso dell’Adnkronos.

Bossetti accompagnato dai carabinieri - Fotogramma
Bossetti accompagnato dai carabinieri – Fotogramma

29 luglio 2024 | 12.39

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Secondo Ruggeri, “in quelle 54 provette non c’era più nulla che potesse essere analizzato”. Tali affermazioni, pronunciate a Venezia nel marzo 2021, scaturiscono dalla questione del DNA di Massimo Bossetti, già condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Il magistrato è ora sotto inchiesta per aver trasferito reperti dal San Raffaele di Milano al tribunale di Bergamo.

Il giudice per le indagini preliminari, Alberto Scaramuzza, è incaricato di stabilire se la pm ha rispettato o meno le normative vigenti. Le dichiarazioni della giudice, ora lontana dai media, tornano a essere di grande rilevanza. Ruggeri sostiene di aver gestito la custodia delle provette con le massime precauzioni fino al giudizio finale della sentenza: “Dopo la Cassazione”, prosegue, “ho deciso di conservare le provette a temperatura ambiente, evitando spese inutili”. Il verbale è datato 10 marzo 2021.

Le provette contengono “l’estratto più scadente”, malgrado la difesa di Bossetti richieda ulteriori analisi per la revisione del processo. I consulenti della magistratura, professor Giorgio Casari e colonnello Giampietro Lago, hanno dichiarato che i campioni sono stati considerati idonei per comparazioni, purtroppo mai autorizzate dai giudici.

‘La sentenza della Cassazione chiarisce ogni dubbio’

L’analisi del DNA di Bossetti è stata descritta come chiara e inconfutabile, ma “da quei reperti non potrà più emergere nulla di utilizzabile”. Ruggeri ha sottolineato la certezza della traccia genetica rinvenuta: “Ciò che emerge da questa evidenza è innegabile”. Inoltre, ha dichiarato che le prove presentate in aula, insieme alle sue affermazioni, devono fugare ogni incertezze relative alla esistenza di tracce miste di Yara e dell’assassino.

La magistrata conclude evidenziando che “la sentenza della Cassazione fa piazza pulita di tutti i dubbi” sull’accusa mossa a Bossetti.

Le personalità coinvolte in questa vicenda includono:

  • Letizia Ruggeri
  • Massimo Bossetti
  • Alberto Scaramuzza
  • Giorgio Casari
  • Giampietro Lago
  • Adelchi D’Ippolito
  • Paola Mossa

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