Tragedia in carcere: giovane 27enne si toglie la vita in cella

un tragico evento a prato

Il 60esimo suicidio dell’anno si è verificato presso la casa circondariale di Prato, dove un giovane di 27 anni, con un passato di condanne definitive, ha deciso di porre fine alla sua vita impiccandosi nella propria cella. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi, il detenuto è deceduto poco dopo essere arrivato in ospedale, portando con sé il peso di un dramma che si ripete nella giustizia italiana.

la crisi del sistema penitenziario

Il segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha denunciato che i fenomeni di suicidio tra i detenuti sono parte di una situazione molto più ampia e preoccupante. Ha evidenziato che gli eventi, tra cui il suicidio di sei membri della Polizia penitenziaria, rappresentano una vera e propria carneficina mai vista prima.

contrasti tra le autorità

Le dichiarazioni contraddittorie tra le autorità non fanno che esacerbare la confusione. Mentre il sottosegretario al Ministero della Giustizia, Andrea Ostellari, sostiene che le carceri sono conformi alle normative e non vi è sovraffollamento, il Guardasigilli Carlo Nordio ha riconosciuto che il sovraffollamento è un problema da affrontare con razionalità. Questa discordanza di opinioni si scontra con la realtà dei fatti, come affermato da De Fazio.

numeri allarmanti

Attualmente il numero di detenuti supera di 14.500 unità i posti disponibili all’interno delle carceri. Solo nel 2023, vi sono stati 4.731 casi in cui la magistratura ha dovuto riconoscere risarcimenti per trattamenti inumani e degradanti, procedura spesso accessibile solo a chi ha la possibilità di pagarsi un avvocato. La situazione è aggravata dalla mancanza di 18.000 operatori nel corpo della Polizia penitenziaria e dalla crescente insoddisfazione tra i detenuti, che si traduce in proteste e disordini nelle varie strutture carcerarie.

richieste di intervento immediato

La situazione richiede interventi urgenti e concreti, che non sembrano essere contemplati nel decreto legge n. 92, noto come “carcere sicuro”. De Fazio ha esortato il governo e la presidente del Consiglio a prendere misure decisive per migliorare le condizioni all’interno delle carceri e risolvere le implicazioni emerse dalle varie proteste, tra cui quella avvenuta in Prato appena un paio di giorni fa.