Putin avverte: Mosca risponderà se gli USA piazzano missili in Germania

Il recente dispiegamento di forze militari in Germania da parte degli Stati Uniti segna un ulteriore innalzamento delle tensioni internazionali. La reazione della Russia, pronta a contrattaccare con misure similari, è stata espressa chiaramente dal presidente Vladimir Putin durante la celebrazione del 328° anniversario della Marina militare russa a San Pietroburgo.

28 luglio 2024 | 11.49

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Putin ha messo in evidenza che le nuove armi statunitensi sarebbero in grado di colpire in tempi brevi strutture critiche come centri di comando e installazioni militari russe. Ha chiarito che, se gli Stati Uniti attueranno i loro piani, la Russia si considererà libera dalla moratoria sul dispiegamento di armi a medio e corto raggio, intraprendendo misure appropriate per aumentare le capacità della Marina. La Russia, infatti, intende rafforzare le proprie forze navali, equipaggiando le navi con nuovi armamenti e sistemi di difesa avanzati.

Il dispiegamento di missili statunitensi in Germania

Il programma di inserimento delle capacità di fuoco a lungo raggio della Multi Domain Task Force comprende l’installazione di missili Tomahawk, SM-6 e missili ipersonici attualmente in fase di sviluppo, i quali hanno una gittata considerevolmente superiore rispetto ai missili a terra presenti in Europa.

Un annuncio sull’imminente dispiegamento è stato divulgato durante un vertice NATO a Washington, ed è previsto un inizio con “dispiegamenti episodici” dal 2026, per poi proseguire verso una presenza più stabile. Questa strategia dimostra la determinazione degli Stati Uniti nei confronti della NATO e il loro impegno per la sicurezza collettiva in Europa.

Il precedente trattato sulle forze nucleari a medio raggio, firmato nel 1987, proibiva il dispiegamento di missili con gittata tra 500 e 5.500 chilometri. L’uscita degli Stati Uniti da tale accordo nel 2019 ha riaperto la strada a tali sviluppi, segnalando una nuova fase di tensione geopolitica. Recentemente, Putin ha dichiarato la ripresa della produzione di missili nucleari a medio raggio in risposta alle esercitazioni militari americane in Europa.