suicidio assistito: nuovo parere favorevole della Ausl Toscana Nord Ovest
Il dibattito sul suicidio assistito in Italia ha subito una significativa svolta dopo il parere positivo espresso dall’Ausl Toscana Nord Ovest. Questo avviene dopo un periodo di rigetto della richiesta da parte di una donna di 54 anni, affetta da sclerosi multipla. La decisione è giunta in seguito alla conferma che la paziente soddisfa i requisiti previsti dalla sentenza 242/2019 (Cappato/Dj Fabo) per accedere a tale pratica.
dettagli sulla richiesta della paziente
La donna aveva inoltrato la richiesta di verifica delle proprie condizioni il 20 marzo, ma il suo appello era stato inizialmente negato. In seguito a tale situazione, ha proceduto a diffidare l’azienda sanitaria affinché riesaminasse la propria situazione, soprattutto riguardo alla questione del trattamento di sostegno vitale. Essendo completamente dipendente dall’assistenza esterna e avendo già rifiutato la nutrizione artificiale in modo informato, ha ribadito la sua volontà.
la revisione della Corte costituzionale
La recente sentenza della Corte costituzionale n. 135 del 2024 ha avuto un impatto diretto sulla revisione del parere dell’Ausl, rimandando indietro le linee guida sull’interpretazione del trattamento di sostegno vitale. In precedenza, l’azienda sanitaria aveva escluso la classificazione della nutrizione artificiale come parte integrante di tale trattamento. I giudici hanno chiarito che non può esserci distinzione tra chi già riceve trattamenti e chi ne ha urgentemente bisogno, rendendo pertanto applicabile la norma anche ai casi come quello della donna toscana.
impatto della sentenza
Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Coscioni, ha dichiarato che questa è la prima applicazione diretta della sentenza menzionata. La paziente avrà ora l’opportunità di stabilire con il proprio medico i tempi e le modalità per procedere. Le decisioni emesse dalla Corte hanno valore di legge e stabiliscono le procedure per chi desidera avvalersi del suicidio assistito.
prossimi passi per il legislatore
In questo contesto, è fondamentale che il Parlamento si occupi di aggiornare le leggi già in discussione, affinché siano conformi ai recenti principi stabiliti dalla Consulta. È imperativo che le future normazioni rispettino i criteri definiti dalla sentenza n. 135 del 2024 e dalle decisioni precedenti sul caso Cappato-Antoniani.