Roma, 81enne Vittima di Proiettile Vagante: Il Gip Parla di Azione Spropositata

Nell’ordinanza del giudice delle indagini preliminari riguardante il caso dell’omicidio di Caterina Ciurleo, si evidenzia la gravità dell’episodio classificato come una vera e propria “caccia”.

26 luglio 2024 | 15.26

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Il giudice Paolo Scotto di Luzio ha descritto l’accaduto come di inaudita gravità, sottolineando che i due presunti colpevoli hanno aperto il fuoco con ben numerosi colpi d’arma da fuoco in pieno giorno e senza maschere, sul suolo pubblico, per regolare una controversia con un tossicodipendente albanese. Tali azioni riflettono un’ottica criminale che ha messo a rischio la sicurezza di diverse persone. Caterina Ciurleo, un’anziana di 81 anni, è stata colpita il 23 maggio mentre era in auto, a causa di un proiettile vagante, scaturito da una sparatoria avvenuta tra due stranieri. La donna, ignara del pericolo, si trovava nel lato passeggero di un veicolo, colpita da un proiettile proveniente da un’automobile in movimento.

Il giudice ha altresì indicato che la vettura con a bordo gli autori del crimine ha circolato per quasi due ore, in un tentativo deliberato di trovare l’auto bersaglio; quindi, si è determinato che si è trattato di una caccia continuata, senza che i coinvolti rinunciassero mai al loro intento aggressivo. Dalle indagini è apparso chiaro che la vittima non era l’obiettivo originale dell’assalto, dato che i proiettili, almeno cinque di calibro 9, erano indirizzati a un’altra automobile presente sullo stesso percorso.

All’incontro tra le due auto, gli autori hanno aperto il fuoco colpendo l’abitacolo, segno di una decisione ben ponderata, poiché hanno agito solo quando l’obiettivo era a tiro. L’atteggiamento degli indagati dimostra sicurezza nei propri mezzi criminali e una spiccata propensione al delitto. Inoltre, il giudice ha notato la determinazione continua nell’inseguire il bersaglio, senza desistere.

Il giudizio del gip si fonda anche su un arrestato con precedenti penali per traffico di stupefacenti, mentre l’altro presenta una condanna per resistenza a pubblico ufficiale, sottolineando la loro inclinazione alla violenza. Le modalità cruente dell’evento, unita alla personalità negativa degli imputati, descrivono un quadro allarmante, al di là della giovane età degli indagati.