Dettagli sull’omicidio di Thomas a Pescara
L’omicidio di Thomas, il sedicenne di Rosciano assassinato il 23 giugno nel parco di Pescara, continua a essere oggetto di indagini approfondite. Gli inquirenti stanno esaminando nuovi elementi e ipotesi relative al tragico evento che ha scosso la comunità locale.
Premeditazione dell’atto criminoso
Dall’analisi condotta sui cellulari dei ragazzi coinvolti nel crimine, è emerso che l’aggressione ai danni di Thomas era ben pianificata, contrariamente a quanto ritenuto inizialmente. Non si è trattato di un attacco nato da una discussione casuale, bensì da un’azione preparata con attenzione. La perizia eseguita dal consulente Fabio Biasini, su incarico della Procura dei minorenni dell’Aquila, ha messo in luce diversi dettagli significativi.
Evidenze fotografiche
Particolarmente rilevanti sono due immagini trovate nei dispositivi elettronici: un selfie di Thomas con la stazione di Pescara sullo sfondo e una foto che lo ritrae con uno dei suoi assassini, scattata nel 2023, nonostante il giovane avesse in seguito negato di conoscerlo.
Motivazioni e dinamiche dell’omicidio
Secondo le indagini, Thomas è stato accoltellato dopo aver ricevuto 70 euro per una fornitura di droga che non ha mai consegnato. Ribadendo l’intenzione di voler trascorrere del tempo con amici, il giovane ha scelto di non fornire gli stupefacenti. La giornata prima dell’omicidio, l’assassino ha cercato di contattarlo ripetutamente, mentre Thomas si è rifiutato di rispondere.
Il tragico epilogo
Domenica 23 giugno, Thomas ha pubblicato un’immagine sui social con la stazione di Pescara in vista. Subito dopo, il giovane sospettato è uscita di casa armato di coltello, con l’intenzione di incontrarlo. Dall’analisi dei dispositivi elettronici, risulta che Thomas mirava a tornare in comunità e stava cercando dieci euro per prendere un treno per Vasto, dove si trovava la sua fidanzata. Il suo corpo è stato rinvenuto tra le sterpaglie nel parco non lontano dalla stazione ferroviaria, luogo dove avrebbe dovuto partire.
Relazione tra le vittime e i colpevoli
Un video di Thomas e del suo omicida, girato un anno prima mentre erano in scooter a Pescara, testimonia un precedente legame tra i due. La crescente evidenza di premeditazione e i dettagli raccapriccianti sull’omicidio fanno emerge come la pianificazione fosse scrupolosa.
Situazione legale degli indagati
Il gip del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, Cristina Tettamanti, ha rifiutato la richiesta di arresti domiciliari per uno dei due sedicenni indagati. Questo rimane in carcere, mentre l’altro è attualmente in un istituto minorile a Roma. Le difese hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla salute mentale dell’interessato, sottolineando la significativa determinazione che ha caratterizzato il compimento dell’omicidio.