Famoso attore lancia un appello disperato: ‘Non ho i soldi per le bollette’

L’attore e regista Leopoldo Mastelloni ha recentemente lanciato un appello urgente, rivelando le gravi difficoltà economiche in cui versa alla vigilia del suo ottantesimo compleanno. Di seguito, vengono esaminati i dettagli del suo disperato grido d’aiuto.

Leopoldo Mastelloni: difficoltà economiche alla vigilia del compleanno

Leopoldo Mastelloni ha rivelato durante un’intervista di trovarsi in una situazione economica estremamente precaria. “Domani entro negli 80, ne compio 79”, ha affermato, spiegando che, nonostante la gratitudine per la salute e per l’affetto del pubblico, non si aspettava una vecchiaia così difficile. Ha descritto il suo presente come un momento “terrorizzante”, segnalando una drammatica mancanza di prospettive.

Difficoltà a coprire le spese essenziali

L’attore ha dettagliato la sua “situazione davvero disperata” affermando: “Davanti a me vedo solo l’abisso. Sono stato escluso dal teatro, cancellato. Non lavoro e ne avrei bisogno”. Ha inoltre confessato che la modesta pensione di cui dispone “non basta a coprire affitto e bollette”. Dunque, la sua condizione di grave indigenza, già nota da anni, non sembra essere migliorata.

Appello alle istituzioni e alla legge Bacchelli

Leopoldo Mastelloni ha espresso ancora una volta la sua richiesta di aiuto alle istituzioni, in particolare riferimento alla legge Bacchelli, che supporta personaggi pubblici in condizioni di estremo disagio. Nonostante abbia presentato “due valigie di documentazioni”, il sostegno previsto dalla legge gli è stato finora negato. Ha così rivolto un appello al ministro Sangiuliano e alle istituzioni per ottenere un contributo vitalizio che garantisca il suo sostentamento di base.

Preoccupazioni per il futuro

Diversi anni fa, in un’altra intervista, Mastelloni aveva già evidenziato i suoi problemi, dichiarando di non voler fare “la fine di Isabella Biagini”, morta improvvisamente a causa di difficoltà economiche. In quell’occasione aveva ribadito di non cercare elemosina, ma “solidarietà” da parte dello Stato e dei cittadini, chiedendo con forza di non perdere la propria dignità di uomo.