L’Ultimo Messaggio di Laura: Il Coraggio di una Guerriera che Amava la Vita

L’intera comunità di Tagliacozzo è profondamente turbata dalla scomparsa di Laura Salvatori, deceduta a causa delle complicanze di una malattia congenita dopo una lunga e difficile battaglia.

laura salvatori: una vita combattuta contro la malattia

Laura Salvatori, una donna di soli 43 anni, è deceduta ieri dopo aver lottato per anni contro una malattia congenita. Originaria del piccolo centro di Tagliacozzo, nell’entroterra abruzzese, Laura ha subito oltre 20 interventi chirurgici, di cui tre a cuore aperto, e due trapianti di cuore.

vita e carriera

Nonostante le difficoltà, Laura Salvatori ha sempre cercato di vivere appieno. Dopo essersi diplomata al Liceo Scientifico di Avezzano e laureata alla Sapienza di Roma, ha lavorato come consulente nella gestione di una società di comunicazione. Era strettamente legata al convento di San Francesco, membro dell’OFS, e attivamente coinvolta nelle attività del suo comune natale.

una battaglia coraggiosa

La malattia congenita ha costretto Laura a dedicare gran parte della sua vita alle cure mediche. Il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, ha ricordato che Laura ha dovuto affrontare sfide enormi: dopo 22 interventi, un primo trapianto di cuore al Niguarda di Milano non ha avuto successo, il che l’ha portata a un secondo trapianto il 12 giugno. Nonostante un iniziale miglioramento, la sua condizione è rapidamente peggiorata, conducendo alla sua prematura scomparsa.

commozione e ricordi

La notizia della sua morte ha suscitato innumerevoli messaggi di cordoglio e commozione sul web. Uno dei più toccanti è un messaggio che Laura stessa aveva scritto al marito Pietro Guida, giornalista e fondatore dei quotidiani AbruzzoLive e MarsicaLive, poco prima di essere sottoposta a rianimazione.

Ti dico la verità, io ho paura di soffrire ancora e ho una grande fifa di morire, ma non perché ho paura del Cielo ma perché amo la vita, proprio tanto tanto. Dio è il Signore della vita… Vorrei tanto uscire da qui per un po’ di sole sulla pelle, vorrei aprire queste vetrate sigillate e respirare aria, vorrei tanto bere una shweps con il ghiaccio e me lo vietano, o fare una passeggiata tra il verde con Oscar, ma poi mi faccio forza perché penso: che cos’è tutto questo confronto al paradiso?