La recente scomparsa di Bruno Zanin, attore e giornalista noto per il suo ruolo iconico nel film “Amarcord” di Federico Fellini, ha lasciato un grande vuoto nel panorama culturale italiano. Zanin è deceduto all’età di 73 anni, nella notte tra il 6 e il 7 luglio 2024.
un talento scoperto per caso
Il percorso professionale di Bruno Zanin è iniziato quasi per caso. Nel 1973, durante una visita a Cinecittà con un amico, fu notato da Federico Fellini che lo scelse immediatamente per interpretare il ruolo di Titta Biondi in “Amarcord”. Questa partecipazione lo catapultò nel mondo del cinema e del teatro italiani, permettendogli di lavorare con registi di prestigio come Luca Ronconi e Giorgio Strehler nelle opere di Carlo Goldoni.
collaborazioni cinematografiche e teatrali
Dopo l’esperienza con Fellini, la carriera di Zanin decollò. Partecipò a numerosi film di rilievo:
- “Un uomo, una città” di Romolo Guerrieri
- “La prova d’amore” di Tiziano Longo
- “La prima volta, sull’erba” di Gianluigi Calderone
- “La polizia ha le mani legate” di Luciano Ercoli
- “La padrona è servita” di Mario Lanfranchi
- “L’Agnese va a morire” di Giuliano Montaldo
- “La borgata dei sogni” di Daniele Pettinari
- “Il buon soldato” di Franco Brusati
Inoltre, la sua versatilità come attore lo portò a partecipare anche a diversi sceneggiati televisivi della Rai.
dal cinema al giornalismo
Nel 1992, Bruno Zanin decise di cambiare rotta e abbandonare il mondo dello spettacolo per dedicarsi al giornalismo e all’impegno umanitario. Come corrispondente di guerra, trascorse tre anni in Bosnia ed Erzegovina. Lavorò per Radio Vaticana e coordinò le attività umanitarie con la ONG Emmaus International dell’Abbé Pierre, in particolare nella città di Gradačac.
scritti e contributi giornalistici
Zanin contribuì con articoli e reportage per testate di rilievo come il Corriere della Sera, Famiglia Cristiana e Der Spiegel, documentando le sue esperienze in zona di conflitto e offrendo testimonianze dirette delle crisi umanitarie.
la carriera letteraria
Nel 2007, Zanin pubblicò il suo primo romanzo, “Nessuno dovrà saperlo”, testimoniando ulteriormente la sua abilità narrativa. La città di Vigonovo, sua terra natale, lo ha ricordato con affetto. Il sindaco Luca Martello ha lodato su Facebook il contributo artistico e umanitario di Zanin, evidenziando il segno indelebile lasciato dalla sua presenza.
un’eredità duratura
Bruno Zanin lascia un’eredità di talento, dedizione e passione che continuerà a vivere attraverso i suoi film e i suoi scritti. Il mondo dello spettacolo e del giornalismo italiano risentirà a lungo della sua mancanza.