Una tragica vicenda ha scosso la comunità di Fasano, in provincia di Brindisi: la morte prematura di Clelia Ditano, una giovane di 25 anni caduta nel vano dell’ascensore. L’incidente ha suscitato molte domande sulle responsabilità e sulla manutenzione degli impianti condominiali.
i fatti dell’incidente
Clelia Ditano aveva da poco fatto ritorno a casa quando, avendo probabilmente dimenticato qualcosa, ha deciso di uscire nuovamente. Le porte dell’ascensore aperte la inducevano a credere che la cabina fosse al suo piano, ma questa era invece scesa al primo piano. La giovane, entrando precipitosamente, è caduta per circa 15 metri.
dinamica dell’incidente
Gli investigatori hanno subito notato che le porte dell’ascensore non avrebbero dovuto aprirsi senza la cabina presente al quarto piano. Clelia è così precipitata nel vuoto, un fatto che ha messo in allarme riguardo alla sicurezza del meccanismo dell’ascensore.
manutenzione e responsabilità
La manutenzione dell’ascensore è al centro delle indagini. Gli ascensori devono essere soggetti a verifiche costanti, svolte da ditte autorizzate e con tecnici abilitati. Questi controlli prevedono una verifica semestrale dei dispositivi di sicurezza e una revisione preventiva del funzionamento generale dell’ascensore.
le dichiarazioni dei testimoni
Una residente ha confermato che alle 3 del mattino l’ascensore risultava guasto. Il corpo di Clelia è stato trovato dal padre alle 6 del mattino, si ritiene che la giovane sia morta sul colpo. Rimane il dubbio se immediati interventi avrebbero potuto cambiare l’esito della tragedia.
azioni legali e indagini in corso
L’ascensore è stato sequestrato e la Procura ha avviato un’inchiesta per accertare le responsabilità. La ditta incaricata della manutenzione ha dichiarato che i controlli recenti non avevano rilevato alcun problema. Le verifiche attualmente in corso mirano a individuare le cause tecniche dietro questo dramma.