Recuperato il cellulare di Patrizia contenente materiale cruciale per le indagini della procura
La comunità di Premariacco è stata travolta da una tragedia devastante con la scomparsa di tre giovani. La madre di una delle vittime, Patrizia, oggi esige chiarezza sui soccorsi e su coloro che erano presenti al momento del dramma sul fiume Natisone.
il dramma dei tre giovani
le vittime del fiume natisone
Il 31 maggio, Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Caslan Molnar sono stati sorpresi dalla forza del fiume Natisone mentre si trovavano lì per scattare delle foto. Le acque si sono ingrossate rapidamente, intrappolandoli e trascinandoli via. Nonostante abbiano prontamente chiamato i soccorsi, la situazione si è rivelata tragicamente irreversibile. Le ultime immagini mostrano i tre ragazzi abbracciati nella speranza di resistere alla corrente implacabile.
ritrovamento dei corpi
I corpi senza vita delle ragazze sono stati rinvenuti poco dopo il tragico evento, mentre il corpo di Cristian è stato recuperato solo giorni più tardi. Durante le operazioni di ricerca è stato ritrovato anche il cellulare di Patrizia, fondamentale per le indagini in corso. Il dispositivo è stato restituito alla famiglia dopo la raccolta dei dati necessari. Mihaela, madre di Patrizia, ora invoca chiarezza e verità, chiedendo perché le persone che erano presenti sul ponte abbiano semplicemente filmato l’accaduto invece di intervenire.
crucialità del cellulare per le indagini
foto, video e chiamate d’emergenza
Il telefono di Patrizia contiene foto, video e registrazioni delle chiamate al 112, elementi chiave per la ricostruzione degli eventi. In una delle telefonate, la giovane ha persino chiesto agli operatori di contattare sua madre. Mihaela, che manteneva un profondo legame di fiducia con la figlia, ora indossa uno dei bracciali di Patrizia, trovati sul suo corpo, come segno di memoria e forza.
“Nel suo telefono c’è tutto. Ci sono le quattro telefonate, ci sono foto e video. Anche la gente che era sul ponte. Si potevano salvare. Questi ragazzi sono stati lasciati lì da soli.”
le indagini in corso
l’accusa di omicidio colposo
La Procura di Udine sta conducendo indagini approfondite con l’ipotesi di omicidio colposo contro ignoti. I dati e le immagini recuperate dal telefono di Patrizia saranno determinanti per far luce sulla vicenda. Le famiglie delle vittime cercano risposte in una tragedia che ha lasciato ferite profonde e indimenticabili.
“Quando l’hanno trovata aveva ancora addosso tutti i suoi braccialetti e anelli. Adesso li portiamo io e l’altra mia figlia. Ci danno la forza per andare avanti e ci fanno sentire Patrizia sempre vicina.”
La ricerca della verità è il primo passo verso una parziale giustizia e sollievo per una comunità colpita da un dolore insostenibile.