Il recente decesso di Cristina Frazzina, travolta mentre si trovava sul suo kayak a Posillipo, ha portato all’indagine dell’avvocato Guido Furgiuele di Napoli, accusato di essere stato alla guida dell’imbarcazione coinvolta nell’incidente. Questo incidente ha destato grande attenzione e ha richiesto un’approfondita investigazione da parte delle autorità competenti.
l’incidente a posillipo
Cristina Frazzina si trovava in kayak insieme a un amico davanti alle coste di Posillipo quando è stata travolta da un’imbarcazione. L’amico, anch’egli avvocato, si è salvato fortunatamente per puro caso. Dopo accurate indagini, le autorità hanno identificato Guido Furgiuele come l’indagato per questo tragico evento. Furgiuele è stato interrogato per circa tre ore nella giornata dell’11 giugno, presentandosi visibilmente scosso e accompagnato dal padre, l’avvocato Alfonso Furgiuele.
gli sviluppi dell’investigazione
Secondo le ricostruzioni, Guido Furgiuele potrebbe essere stato alla guida del cabinato di 18 metri modello Vega al momento dell’incidente. L’indagato ha dichiarato di non essersi accorto dell’incidente, affermazione corroborata dalle altre persone a bordo della barca. Furgiuele ha raccontato di aver visto un uomo in mare, che poi si è rivelato essere l’amico di Cristina, alle prese con una richiesta disperata di aiuto.
le perizie tecniche e i dettagli del sinistro
La Procura ha richiesto perizie tecniche sull’imbarcazione per confermare se effettivamente è quella che ha travolto Cristina Frazzina. Dopo l’incidente, l’imbarcazione si sarebbe allontanata dalla scena. Furgiuele ha sostenuto di non essersi reso conto del tragico evento. Il corpo della giovane è stato rinvenuto poco distante dal punto dell’impatto. Le autorità stanno indagando la possibilità che l’imbarcazione procedesse a una velocità eccessiva e che la prua sollevata abbia impedito una corretta visibilità dalla posizione di guida.