Il trentesimo anniversario dell’omicidio di Giulia Tramontano segna un momento di riflessione per la famiglia e per la comunità. Nonostante il dolore insormontabile, i familiari cercano giustizia e verità nell’ambito del processo in corso contro l’assassino.
La giovane di 29 anni, residente in zona Senago con il compagno Alessandro Impagnatiello, era in attesa del loro primo figlio, al settimo mese di gravidanza. Il bimbo, che avrebbero chiamato Thiago, sarebbe dovuto nascere due mesi dopo quella tragica giornata.
La mattina del 27 maggio sembrava una giornata come tante altre. Giulia aveva fatto una videochiamata con la madre, raccontando gli ultimi acquisti necessari per il bambino. La madre le consigliò di aspettare che lei andasse a trovarla, così avrebbero potuto fare gli acquisti insieme.
Nel corso della stessa giornata, Giulia incontrò la donna con cui Impagnatiello aveva una relazione da circa un anno. Questo incontro rivelò tutta la rete di bugie costruite dall’uomo. Tornata a casa, Giulia fu vittima di Impagnatiello, che dopo diversi tentativi di avvelenarla, la uccise con 37 coltellate.
Il ricordo straziante della mamma di Giulia Tramontano
Pochi giorni dopo il delitto, Impagnatiello cercò di far credere che Giulia fosse scomparsa in seguito a una discussione. Solo dopo tre giorni, incalzato dalle indagini, confessò il crimine e permise di ritrovare il corpo di Giulia. La madre Loredana, in un’intervista con Fanpage.it, ha ricordato le qualità uniche della figlia:
Giulia era sempre delicata, garbata e gentile: se le facevi un complimento telo girava subito. Nei suoi gesti e nei suoi movimenti era sempre così delicata, non amava rubare la scena mai. Tutti mi hanno sempre presa in giro dicendo che Giulia era la mia preferita, ovviamente un genitore non può dire di avere un figlio preferito, ma è vero, con Giulia avevo un rapporto speciale, eravamo una cosa sola. Qua non si va avanti, io sono ferma a quel 27 maggio. Oggi in aula parlerà lui e sembra una beffa. Ho chiesto al pm se non fosse possibile evitare proprio questo giorno, ma la sua risposta è stata: ‘Dobbiamo fare presto!’