Un anno fa, il 27 maggio, si spegneva Giulia Tramontano, uccisa dal suo compagno Alessandro Impagnatiello. Quest’ultimo, unico imputato nel processo, ha fornito oggi la sua versione davanti ai giudici.
Giulia, incinta di sette mesi, è stata uccisa dal suo compagno e padre del figlio che portava in grembo. Le indagini hanno rivelato che Alessandro stava cercando di avvelenarla da mesi per provocarle un aborto e successivamente porre fine alla sua vita.
il piano di Alessandro Impagnatiello e l’ultimo incontro di Giulia
Il giorno del delitto, Giulia aveva incontrato l’altra donna con cui Alessandro aveva una relazione. Le due, scoprendo le menzogne di Alessandro, avevano deciso di affrontarlo. Giulia, tornando a casa, aveva chiarito al compagno che intendeva proseguire la gravidanza da sola. Questo messaggio ha scatenato la furia omicida di Impagnatiello che l’ha colpita mortalmente al collo e alle spalle, infliggendo 37 fendenti come rivelato dall’autopsia.
le dichiarazioni di Alessandro Impagnatiello in aula
Oggi, Impagnatiello ha risposto alle domande del pm, spiegando che i familiari hanno scelto di non essere presenti in aula. Ha esordito ricordando i primi momenti della relazione con Giulia: “Ho conosciuto Giulia nel gennaio del 2021, ancora nel periodo del Covid, e la relazione è iniziata a marzo. Siamo andati a convivere nel novembre 2021. A ottobre/novembre 2022 ho iniziato a frequentare A.”
Descrivendo i fatti della tragica notte, ha dichiarato: “La sera del 27 maggio ho messo fine alla vita di Giulia Tramontano e ho occultato il suo corpo. La persona che ero in quella fase non è la persona che sono adesso. Oggi sono qui per dire la più vera delle verità, forte del fatto che oggi sono una persona lucida e consapevole, questo processo mi ha molto cambiato.”
i rapporti con l’altra ragazza
Rispondendo a domande specifiche, Impagnatiello ha chiarito i rapporti con l’altra donna con cui aveva una relazione: “A. era consapevole come i miei colleghi che era in corso la mia relazione con Giulia. A febbraio 2023 le ho detto che la relazione si stava interrompendo. Dei viaggi, le ho detto che partivo con amici. Le ho detto anche che non ero il padre di quel bambino. Ho detto che il padre era un ragazzo a me sconosciuto, forse di Napoli. Le ho detto che volevo rimanerle vicino per la gravidanza.”
Durante queste dichiarazioni, la madre di Giulia in aula stringeva la foto della figlia. Impagnatiello ha inoltre spiegato come Giulia volesse organizzare l’incontro con l’altra donna: “Giulia mi propose di vederci tutti e tre sul luogo di lavoro, all’Armani cafè. Chiesi di non vederci lì ma il giorno dopo fuori dal lavoro, perché avevo delle responsabilità e tenevo all’immagine e alla stima dei colleghi. L’umiliazione avrebbe fatto crollare anche la mia vita lavorativa: vedermi umiliato e distrutto non lo riuscivo proprio ad accettare. Ho continuato questo fiume di bugie, falsificando anche il test del DNA.”