Nei giorni recenti, la tragica morte di Sofia Stefani ha segnato profondamente la sua famiglia e i suoi cari. Il fedele compagno di Sofia ha deciso di rompere il silenzio, condividendo il suo dolore e sconcerto attraverso un’intervista.
Il dramma della famiglia Stefani
I familiari di Sofia Stefani, un’ex vigilessa di 33 anni, sono profondamente addolorati per la sua morte, avvenuta per mano del superiore Giampiero Gualdani. Di fronte al Gip, Gualdani ha dichiarato che l’accaduto è stato una triste fatalità. La Procura, Insieme alla famiglia della vittima, ipotizza un delitto volontario. Saranno le indagini delle forze dell’ordine a chiarire la dinamica degli eventi.
La testimonianza del fidanzato
Il Corriere della Sera ha intervistato il fidanzato storico di Sofia, Stefano, che si dice sconvolto dalle rivelazioni emerse dalle indagini. Nelle sue parole, è emerso tutto il suo dolore: “Ci vuole un po’ di tempo per rimettere insieme tutto perché, per la vita normale di persone normali, è davvero tutto troppo complicato da sopportare!”
Una relazione nascosta
Dalle investigazioni, è emerso che Sofia Stefani e Giampiero Gualdani avevano una relazione parallela alle loro ufficiali. Gualdani aveva deciso di interrompere questo rapporto, ma Sofia non riusciva ad accettare la sua decisione. Il giorno fatidico, Sofia si recò al comando di Anzola visibilmente infuriata.
Il messaggio della famiglia di Sofia Stefani davanti al comando
I genitori di Sofia, Bruno e sua moglie, sono profondamente colpiti dalla perdita della figlia. Hanno lasciato un biglietto fuori dalla caserma di Anzola, esprimendo il loro dolore e sconforto:
Carissima Sofia, nostra unica figlia e amata compagna, dove sei ora? Dopo essere stata violentemente costretta ad abbandonare la vita che generosamente e spassionatamente amavi.
Il giorno fatale
Sofia Stefani è deceduta il giovedì 16 maggio in quello che dovrebbe essere un luogo di protezione. Secondo Gualdani, durante una discussione, il colpo fatale sarebbe partito accidentalmente. Per la Procura e la famiglia di Sofia, invece, si tratta di un altro grave caso di femminicidio.