In una tragica circostanza presso la scuola marescialli dei carabinieri di Firenze, una giovane allieva di 25 anni ha deciso di porre fine alla propria vita utilizzando la pistola d’ordinanza. Il fatto si è verificato nel pomeriggio di lunedì 22 aprile intorno alle 13:00. La studentessa, che frequentava il secondo anno di corso, è stata rinvenuta priva di vita all’interno di un’aula dai suoi compagni, i quali hanno immediatamente allertato i soccorsi. Nonostante gli sforzi, i tentativi di rianimazione si sono rivelati infruttuosi.
indagini in corso
Le autorità giudiziarie e il Nucleo investigativo del Comando Provinciale sono intervenuti per le indagini, che al momento non hanno chiarito i motivi dell’azione estrema intrapresa dalla giovane. L’assenza di messaggi o note ha lasciato un velo di mistero intorno alle cause del gesto. Gli inquirenti stanno esaminando dispositivi come il telefono cellulare e il computer dell’allieva nella speranza di trovare indizi che possano fornire qualche spiegazione.
risposte silenziose
La dinamica dei fatti non è nuova per la struttura formativa dei carabinieri di Firenze, dove si sono già verificati casi analoghi. Di recente, l’Arma dei Carabinieri ha stabilito una collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi per offrire supporto psicologico agevolato al personale e ai loro familiari. È stato attivato anche un servizio di ascolto gratuito, gestito da psicologi, che garantisce assistenza e anonimato a chi sta attraversando momenti di difficoltà.
un fenomeno preoccupante
La frequenza di suicidi tra le forze dell’ordine è una tematica preoccupante, sostenuta da uno studio del Dipartimento di pubblica sicurezza che individua come cause principali problemi personali e familiari, nonché disturbi fisici o mentali. Milena Gabanelli ha esplorato questa problematica, evidenziando la necessità di non ignorare questi episodi. La comunità di sicurezza, tra cui carabinieri, poliziotti e finanzieri, registra un suicidio ogni sei giorni, un dato allarmante che riflette la gravità del problema.
Gli esperti puntano sulla prevenzione e sul supporto psicologico come strumenti cruciali per prevenire ulteriori tragedie. La carriera nelle forze dell’ordine spesso separa gli individui dalle loro famiglie e li espone a ritmi di lavoro intensi e situazioni di stress elevato, potenzialmente causando la sindrome del Burn Out. Inoltre, l’ambito militare non è esente da problemi interni quali molestie sessuali, mobbing e stalking, con numerose segnalazioni registrate negli ultimi anni.
Carabinieri, poliziotti, finanzieri: un suicidio ogni sei giorni. Ecco i perché di una strage silenziosa | Milena Gabanelli- https://t.co/kABrAE0YBL https://t.co/YAYfyVafwo
— Andrea F. (@andfranchini) March 20, 2024