Appello a Papa Francesco: Donatella Di Bona Condamnata per Omicidio del Figlio Chiede Aiuto

In un gesto di umiltà e pentimento, Donatella Di Bona, condannata a sedici anni di reclusione per l’omicidio del proprio figlio di ventisei mesi avvenuto il 17 aprile 2019, ha chiesto perdono a Papa Francesco durante la cerimonia della lavanda dei piedi del Giovedì Santo. L’evento si è svolto nel carcere di Rebibbia, dove la donna è detenuta, e ha visto la partecipazione di altre 12 detenute.

richiesta di perdono durante la cerimonia

Durante un momento molto tocante della cerimonia, Di Bona ha espresso il suo pentimento per il tragico episodio, chiedendo perdono per il suo gesto. Questo atto ha simboleggiato un importante passo nel suo percorso di redenzione personale.

dettagli sulla vita carceraria e il pentimento

I legali di Di Bona, Lorenzo Prospero e Chiara Cucchi, hanno comunicato che dal 2022 la donna si è profondamente pentita e dedica le sue giornate alla preghiera e all’attività di recupero sociale. Inoltre, ha accettato la sua condanna rinunciando a ulteriori appelli, mostrando la volontà di scontare pienamente la pena inflitta dalla giustizia.

il contesto dell’omicidio

L’omicidio del piccolo Gabriel aveva profondamente scosso l’opinione pubblica. Secondo le indagini, la tragedia è avvenuta mentre Di Bona e il suo compagno erano coinvolti in un rapporto sessuale, ignorando il pianto del bambino. Anche il padre di Gabriel, Nicola Feroleto, è stato condannato per complicità, non avendo impedito il crimine e tentando di costruirsi un falso alibi.

svolgimento delle indagini e confessione

Inizialmente, Di Bona aveva tentato di depistare le autorità affermando che il figlio era stato vittima di un pirata della strada. Le condizioni delle ferite del bambino non supportavano questa versione e la donna confessò l’omicidio poche ore dopo l’accaduto. In seguito, venne arrestato anche Feroleto, accusato di aver nascosto il corpo del piccolo tra i rovi.

Donatella Di Bona ha manifestato un sincero pentimento durante il rito con Papa Francesco, evidenziando una presa di coscienza dei propri errori. Nonostante il percorso di redenzione intrapreso, la sua storia rimane una profonda tragedia che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva.