Nel cuore di un gesto eroico, Antonio D’Acci ha lasciato un segno indelebile. Il macchinista del treno regionale 4193 da Pescara a Sulmona, a seguito di un improvviso malore, ha trovato la forza di arrestare il convoglio, assicurando la sicurezza degli 87 passeggeri a bordo, prima di soccombere. Questa tragedia ha suscitato profondo commosso in Italia, ricordando il valore delle azioni umane nei momenti critici.
chi era antonio d’acci
Originario di Foggia e residente in provincia di Campobasso, Antonio D’Acci, soprannominato Tonino dai suoi amici, era un macchinista stimato e amato, noto per la sua solare presenza e per il suo sorriso. Aspetti di lui sono stati ricordati affettuosamente sui social dai suoi colleghi delle Ferrovie dello Stato, attraverso numerosi messaggi di commiato.
il giorno dell’eroismo
Durante il suo ultimo periodo lavorativo, poco prima di andare in pensione, D’Acci ha avvertito i sintomi di un grave malore mentre guidava il treno sulla linea Pescara – Roma. Nonostante le condizioni avverse, è riuscito a fermare il treno in sicurezza, dimostrando un’incredibile lucidità e coraggio. La sua azione ha evitato conseguenze potenzialmente devastanti, facendolo acclamare come eroe da tutta Italia.
reazioni e omaggi
La vicenda di Antonio D’Acci ha scatenato una profonda emozione a livello nazionale, sottolineata anche dalla Filt Cgil Nazionale, il sindacato dei trasporti, che ha diffuso un messaggio di cordoglio e vicinanza alla famiglia del macchinista. La loro dichiarazione ha esaltato la figura di D’Acci, testimoniando l’universale rispetto e affetto che il suo gesto ha ispirato.
– Antonio D’Acci, macchinista eroe
– Filt Cgil Nazionale, sindacato dei trasporti