La scomparsa di Claudio Ongaro, un amante delle escursioni di 40 anni, ha trovato un tragico epilogo. Scomparso dal 5 ottobre, le speranze di familiari e amici si sono infrante il 24 marzo 2024, quando il suo corpo è stato ritrovato senza vita. L’intera vicenda ha toccato profondamente la comunità, evidenziando ancora una volta i rischi connessi alla passione per la montagna.
la tragica conclusione di una lunga ricerca
La Presolana, nota località delle Prealpi Bergamasche, era l’ultima posizione conosciuta di Claudio Ongaro. Nonostante i numerosi appelli e le ricerche, il ritrovamento è avvenuto solo dopo mesi di angosciosa attesa. I tentativi di contatto da parte della moglie del 40enne, preoccupata per il mancato rientro a casa, hanno portato all’allarme e alla successiva mobilitazione di squadre di ricerca.
tecnologie avanzate e il ritrovamento decisivo
Utilizzando tecnologie all’avanguardia, tra cui una nuova applicazione Apple per la localizzazione di iPhone e l’uso di droni, le squadre di soccorso hanno tentato di tracciare Claudio. Il rinvenimento di un caschetto, simile a quello indossato da Claudio il giorno della sua scomparsa, ha dato una svolta alle operazioni. Il successivo ritrovamento del corpo, grazie all’intervento dell’elisoccorso, ha purtroppo confermato i timori più gravi.
la comunità in lutto
Il dolore della famiglia di Claudio Ongaro e dell’intera comunità è palpabile. In queste ore di lutto, molti si stanno recando presso la chiesetta dei Morti Nuovi delle Fiorine per esprimere il proprio cordoglio. L’ultimo addio a Claudio si terrà nella Chiesa di San Giuseppe Artigiano, offrendo un momento per ricordare la persona amata e riflettere sull’importanza della sicurezza durante le escursioni in montagna.
La scomparsa e il ritrovamento di Claudio Ongaro non solo hanno lasciato un segno indelebile nei cuori di quanti lo conoscevano ma hanno anche sollevato questioni cruciali sulla sicurezza in montagna, sottolineando l’importanza di non sottovalutare mai i rischi del territorio alpino.