La scomparsa prematura di Jordan Tinti, noto come Jordan Jeffrey Baby nel panorama della musica trap, ha scosso profondamente il settore e oltre. A soli 27 anni, il giovane artista è stato trovato senza vita nella sua cella presso l’istituto penitenziario di Pavia, suscitando sconcerto e numerosi interrogativi. Questo articolo ripercorre gli avvenimenti cruciali che hanno caratterizzato gli ultimi mesi della vita di Tinti, delineando un quadro complesso di circostanze e reazioni.
il ritrovamento tragico
le circostanze della morte
Jordan Tinti, il rapper la cui carriera era in ascesa grazie al genere trap, è stato ritrovato morto con una corda intorno al collo all’interno della sua cella. Le indagini sono in corso per chiarire le dinamiche di quanto accaduto, ma la notizia ha immediatamente generato un’ondata di consternazione.
un percorso turbolento
dagli arresti alla condanna
La traiettoria di vita di Jordan Tinti si è complicata nell’estate del 2022, momento in cui, insieme a Traffik, un altro esponente della scena rap, viene arrestato. L’accusa deriva da un’aggressione, tacciata di sfondo razzista, ai danni di un operaio nigeriano. L’episodio, documentato e diffuso online, ha sollevato un vasto dibattito pubblico. A seguito di tale evento, Tinti è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione, pena iniziata a scontare nel penitenziario di Pavia.
tra carcere e cure
Nel novembre dello stesso anno, a Tinti è stata concessa una misura di affidamento terapeutico che lo ha visto trasferirsi in una comunità di recupero. Questa soluzione, tuttavia, è stata revocata a seguito del rinvenimento di oggetti non consentiti nella sua stanza, circostanza che ha portato il rapper nuovamente dietro le sbarre del carcere di Pavia.
depressione e conclusioni tragiche
il ritorno in carcere e la fine
Nonostante le dichiarazioni di abusi subiti durante la precedente detenzione, Tinti fa ritorno in carcere, dove la sua salute mentale subisce un ulteriore peggioramento. La depressione, di cui soffriva da tempo e menzionata in lettere al padre, trova nell’isolamento carcerario un terreno fertile. Il suo gesto estremo pone fine a una vita segnata da talento, controversie e sofferenze, lasciando un vuoto incolmabile nella musica trap e nelle vite di chi gli voleva bene.