Un evento tragico ha scosso la comunità: l’ultimo addio a Alberto Pittarello, l’uomo che ha terminato la vita della propria compagna prima di togliersi la vita. Durante il rito funebre, una lettera del fratello di Alberto ha esposto sentimenti di dolore e promesse di perdono, nonostante gli atti irremovibili compiuti da Alberto.
il commiato e le parole del fratello
La cerimonia funebre di Alberto Pittarello, che ha segnato la fine della sua vita dopo un gesto estremo di violenza nei confronti della compagna, si è svolta nella giornata di sabato 9 marzo. Presente al rito anche la madre della vittima, Sara Buratin, delineando un quadro di unità tra le due famiglie colpite dalla tragedia, unite nel ricordo e nel sostenere la figlia quindicenne rimasta orfana. Durante la cerimonia, nella chiesa di Bovolenta, lo stesso parroco che pochi giorni prima aveva officiato il funerale di Sara, ha invocato il perdono per Alberto. Il fratello di Alberto, con parole toccanti, ha espresso difficoltà nel perdonare i gesti del fratello, ma ha promesso di prendersi cura della nipote.
Il delitto e l’atto finale di Alberto Pittarello
Sara Buratin, 41 anni, ha perso la vita il 27 febbraio, a seguito di un incontro fatale con Alberto Pittarello, che ha utilizzato un coltello da caccia per infliggerle circa 20 colpi, numero che l’autopsia ha successivamente aumentato a circa 50, dirigendoli principalmente nella regione della nuca e della schiena. Dopo il tragico delitto, Alberto ha deciso di porre fine alla sua esistenza gettandosi con il furgone nelle acque del fiume Bacchiglione. Il corpo è stato rinvenuto solo due giorni dopo, seguito dal recupero del mezzo.
Nel momento del lutto e del dolore, emergono sentimenti contrastanti e la speranza, per alcuni, che il tempo possa portare a un possibile perdono nonostante le azioni irreparabili compiute.