Il mondo dei motori è stato scosso da una tragica vicenda che ha visto protagonisti il giovane Mattia Ottaviano, di soli 36 anni, e il Nardò Technical Center, struttura di prestigio nel settore automobilistico. La passione per i motori di Mattia ha trovato tragico epilogo proprio mentre perseguiva il suo sogno lavorativo, evidenziando i rischi insiti in tale professione.
l’incidente mortale di mattia ottaviano
Mattia “Desmo” Ottaviano, un uomo di 36 anni originario di Tuglie, vicino Lecce, ha perso la vita in un incidente durante un test presso il Nardò Technical Center. Guidando una moto, si è scontrato con una vettura sul circuito, lasciando una comunità e un mondo professionale in lutto.
nardò technical center: il luogo dell’incidente
Il Nardò Technical Center, noto per essere una struttura avanzata e all’avanguardia nel mondo dell’automotive, è di proprietà della Porsche e gestito da Porsche Engineering. Nonostante la fama e le avanzate misure di sicurezza, l’evento tragico ha portato alla luce i pericoli legati alle attività di test in pista.
omaggio alla vita e alla passione di mattia
Da tempo Mattia coltivava il sogno di lavorare con i motori, un desiderio che aveva recentemente realizzato, trasformando ciò che era un’aspirazione in realtà. I numerosi messaggi di cordoglio espressi tramite i social testimoniano il forte legame e il rispetto che Mattia aveva saputo crearsi all’interno della sua comunità e oltre. La sua scomparsa prematura ha lasciato un vuoto incolmabile tra amici, familiari e colleghi.
il cordoglio della comunità
L’impatto della notizia sulla comunità di Tuglie e sul mondo dei motori è stato immediato e profondo. La decisione del sindaco di annullare gli eventi in programma nei giorni a seguire è un segno tangibile del dolore e del rispetto per la figura di Mattia, il quale, conosciuto anche con il soprannome “Desmo” in onore alla Ducati Desmosedici, viveva con entusiasmo la sua passione.
La scomparsa di Mattia Ottaviano lascia un vuoto nel settore dei motori e nella vita di chi lo conosceva, ricordandoci la fragilità della vita e l’importanza di seguire le proprie passioni con dedizione e consapevolezza dei rischi.