Perché Sgarbi si è dimesso

Le ragioni delle dimissioni di Vittorio Sgarbi

Il critico d’arte e figura televisiva Vittorio Sgarbi ha rassegnato le sue dimissioni da Sottosegretario alla Cultura del governo italiano, posizione che lo vedeva collaboratore diretto del Ministro Gennaro Sangiuliano. Tale annuncio è giunto all’attenzione pubblica nel corso di un evento a Milano denominato “La Ripartenza”, moderato dal giornalista Nicola Porro.

Divieto di partecipazione a conferenze: la goccia che ha fatto traboccare il vaso

L’antefatto che ha preceduto l’annuncio di Sgarbi riguardava una comunicazione dell’Antitrust, interdittiva alla sua partecipazione alla conferenza di Porro, dovuta alla sua figura di Sottosegretario. L’interdizione si basava su alcune segnalazioni anonime, inoltrate dall’Antitrust e trasmesse dal Ministro Sangiuliano. La reazione di Sgarbi è stata immediata e irrevocabile: ha optato per le dimissioni, esprimendo il suo disagio nel ritrovarsi limitato nelle attività culturali e pubbliche.

Controversie e scontri istituzionali

Gli attriti con il Ministro Sangiuliano sono emersi quali possibili concause del suo passo indietro, soprattutto alla luce di critiche da parte del Ministro per consulenze svolte durante il mandato. A questi dissidi interni si sommano ulteriori controversie, segnatamente gli insulti rivolti a un inviato della trasmissione “Report” da parte di Sgarbi.

Accuse di furto d’arte e indagini in corso

Un elemento non trascurabile nella vicenda è l’accusa mosso al critico d’arte di aver esposto un dipinto a Lucca, presentato come di sua proprietà, che sarebbe invece stato sottratto nel 2013 dal Castello di Buriasco, in provincia di Torino. Sgarbi rivendica la legitimazione dell’opera, sostenendo che quella rubata fosse una copia. Ciononostante, si trova attualmente sotto indagine per il furto di beni culturali.

– Vittorio Sgarbi
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– Nicola Porro
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