Domenico De Masi: un grande sociologo ci lascia<

Domenico De Masi, uno dei sociologi più stimati e influenti della nostra epoca, è morto all’età di 85 anni. La notizia della sua scomparsa ha suscitato grande tristezza nel mondo accademico e politico. In questo articolo cercheremo di scoprire di più sulla vita e il contributo di De Masi, il suo impatto sulla sociologia e quali sono state le cause del suo decesso.

Chi era Domenico De Masi

Domenico De Masi è stato un illustre sociologo italiano. Nato a Roma nel 1939, ha dedicato la sua vita allo studio e all’analisi della società contemporanea. Dopo aver conseguito la laurea in Sociologia del Lavoro, si è recato a Parigi dove ha ottenuto il dottorato presso l’Università di Parigi. È stato allievo di Alain Touraine, uno dei sociologi più importanti del XX secolo. Durante la sua carriera ha avuto numerose esperienze accademiche in Italia e all’estero, diventando un punto di riferimento nel campo della sociologia del lavoro e delle dinamiche sociali.

De Masi è stato il preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Sapienza di Roma. Ha anche svolto attività di ricerca presso il centro studi “Nord e Sud” diretto da Giuseppe Galasso. È noto anche per i suoi contributi teorici, come il concetto di “ozio creativo” che ha affiancato al lavoro e che ha ispirato molti movimenti politici, tra cui il Movimento 5 Stelle. De Masi ha anche avuto il privilegio di essere amico del presidente brasiliano Lula, il quale ha elogiato il sociologo per la sua intelligenza e il suo umorismo.

Il contributo di De Masi alla sociologia

Il contributo di Domenico De Masi alla sociologia è stato notevole. Ha sviluppato il concetto di “doppia dialettica di classe”, che mette in luce la contrapposizione tra borghesia e proletariato. Secondo De Masi, esiste una classe imprenditoriale illuminata che si affianca a una classe conservatrice e subalterna. La sua teoria ha avuto un impatto significativo sulla comprensione delle dinamiche sociali e delle disuguaglianze nel contesto lavorativo.

Inoltre, De Masi è stato un pioniere nel campo dell’analisi del lavoro e della produttività. Ha studiato gli effetti dell’automazione e delle nuove tecnologie sulle dinamiche lavorative e ha promosso l’importanza di una migliore conciliazione tra lavoro e vita privata. Il suo concetto di “ozio creativo” ha fatto sì che il gioco, lo studio e la ricerca del sapere fossero considerati parte integrante della produttività e del benessere individuale.

La malattia e la morte di De Masi

Purtroppo, Domenico De Masi è stato colpito da una malattia grave e invasiva. Lo scorso 15 agosto, mentre era in vacanza a Ravello, ha ricevuto la notizia che gli sarebbe rimasto poco da vivere a causa della sua malattia. Non sono state divulgate informazioni specifiche sulla natura della malattia, ma si pensa che sia stato un tumore. De Masi è morto il giorno dopo la notizia della sua malattia, lasciando un vuoto incolmabile nella comunità accademica e nella sociologia.

Un ricordo duraturo

La morte di Domenico De Masi è stata una grande perdita per il mondo della sociologia e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare con lui. I suoi contributi teorici e il suo impegno nel promuovere uno studio più approfondito delle dinamiche sociali e lavorative continueranno a influenzare le future generazioni di sociologi. La sua passione per la conoscenza e il suo spirito innovativo resteranno per sempre nella memoria di coloro che hanno avuto il piacere di conoscerlo.