Judas and the Black Messiah: la vera storia di Fred Hampton e William O’Neal<

Il film “Judas and the Black Messiah” è basato su una storia vera che ha avuto luogo negli anni ’60. La pellicola racconta di come l’FBI abbia persuaso un informatore di nome William O’Neal a tradire il carismatico leader dei diritti civili, Fred Hampton. Interpretato rispettivamente dagli attori Lakeith Stanfield e Daniel Kaluuya, i personaggi principali del film sono stati realmente coinvolti in questa vicenda.

William O’Neal: l’informatore infiltrato

Nella realtà, William O’Neal è cresciuto a Chicago e ha iniziato a rubare auto da adolescente. Dopo essere stato arrestato dall’agente dell’FBI Roy Mitchell, ha accettato di lavorare come informatore infiltrandosi all’interno delle Pantere Nere. L’obiettivo di O’Neal era far cadere le accuse di furto che pesavano su di lui.

O’Neal era noto per la sua parlantina veloce e per il suo atteggiamento connivente. Contrariamente all’immagine stereotipata di un informatore, era sempre in movimento e parlava molto. Nel corso della sua missione come infiltrato, O’Neal è riuscito a salire di grado all’interno dell’organizzazione, diventando persino il capo della sicurezza delle Pantere Nere di Chicago. Questo gli ha permesso di organizzare l’assassinio di Hampton, ottenendo informazioni e accesso privilegiati.

Nel 1990, O’Neal è morto in un incidente stradale. Sebbene la sua morte sia stata ufficialmente dichiarata come suicidio, molti dubbi circondano ancora le circostanze della sua scomparsa.

Fred Hampton: il carismatico leader dei diritti civili

Fred Hampton, interpretato da Daniel Kaluuya nel film, è stato un importante leader dei diritti civili negli anni ’60. Fin da bambino ha dimostrato interesse per l’attivismo sociale. A soli 10 anni, organizzava la colazione per i bambini del quartiere. La sua famiglia era coinvolta nel movimento nazionale per i diritti civili e sua madre ha persino fatto da babysitter a Emmett Till, giovane afroamericano brutalmente assassinato dai suprematisti bianchi.

Hampton era un sostenitore dell’approccio di “autodifesa” di Malcolm X, piuttosto che della disobbedienza civile di Martin Luther King Jr. Era in grado di comunicare con pubblici diversi, dai ragazzi delle gang alle madri del welfare. Durante il suo mandato come presidente del partito delle Pantere Nere di Chicago, Hampton si dedicava personalmente all’organizzazione del quartier generale, preparando la colazione per i bambini e parlando con le loro famiglie.

La morte tragica di Hampton avvenne nel 1969, durante un raid della polizia. Documenti recentemente resi pubblici rivelano che l’ex direttore dell’FBI J. Edgar Hoover aveva promesso dei bonus a O’Neal e al suo supervisore Roy Mitchell nei giorni precedenti all’omicidio. È stato anche sospettato che O’Neal abbia drogato Hampton la notte dell’assassinio.

Valutazione: 9.5

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