Il 12 giugno 2023, all’età di 86 anni, Silvio Berlusconi ha lasciato questo mondo. L’ex Presidente del Consiglio verrà sepolto nel mausoleo di Villa San Martino ad Arcore, la sua storica residenza acquistata nel 1974. La villa è stata teatro di numerosi eventi politici nazionali e internazionali e di scandali, tra cui il caso Ruby. In questo articolo, vi raccontiamo la storia di Villa San Martino e il suo valore attuale.
La residenza storica di Silvio Berlusconi
Villa San Martino è stata per decenni la residenza principale di Silvio Berlusconi. L’ex Cavaliere l’ha acquistato nel 1974 e vi ha successivamente effettuato lavori di restauro e ristrutturazione. All’interno dell’ampio parco è stato realizzato un mausoleo funebre, opera di Pietro Cascella, che utilizzò marmo di Carrara per la sua costruzione. La camera mortuaria ospiterà il sarcofago di Berlusconi e 37 loculi destinati ai familiari e agli amici più stretti.
Villa San Martino è stata anche protagonista di incontri politici nazionali e internazionali. Sono state sancite numerose decisioni relative al futuro dei governi italiani guidati dall’ex Presidente del Consiglio. Tra gli ospiti illustri della villa spicca Vladimir Putin, grande amico del defunto Berlusconi.
Caratteristiche e valore di Villa San Martino ad Arcore
La villa può essere considerata un vero e proprio museo privato, essendo dotata di una galleria d’arte, una biblioteca con oltre diecimila testi, un parco e una scuderia. La superficie della proprietà supera i 3.000 mq, e si stima che il suo valore attuale sia attorno ai 20 milioni di euro.
Scandali e tragedie legati a Villa San Martino
La villa fu al centro di un caso giudiziario riguardante l’acquisto effettuato da Berlusconi, che all’epoca avrebbe pagato una cifra molto bassa rispetto al valore reale dell’immobile. Inoltre, Villa San Martino fu teatro dell’omicidio della contessa Anna Casati Stampa ad opera del marito, il marchese Camillo.
Più recentemente, la villa è stata protagonista di scandali legati alla vita privata di Silvio Berlusconi, come i festini e il famoso “bunga bunga” al centro del processo Ruby.
