La vita dei figli di Tommaso Buscetta: tragedie, segreti e protezione dello Stato

La vita dei figli di Tommaso Buscetta: tragedie, segreti e protezione dello Stato

Tommaso Buscetta, noto boss di Cosa Nostra e tra i primi a collaborare con la giustizia negli anni ’80, ha avuto un ruolo cruciale nel rivelare alcune delle intricate dinamiche dell’organizzazione criminale siciliana. Questo articolo offre uno sguardo sulla vita privata e familiare di Buscetta, concentrandosi in particolare sul destino dei suoi figli.

Il Boss dei due mondi e la sua vita sentimentale

Chiamato “il Boss dei due mondi” grazie ai suoi legami con l’America Latina, Tommaso Buscetta è nato a Palermo nel 1928 e si è spento a Miami nel 2000 a causa di un cancro. Nel corso della sua vita, ha contratto matrimonio tre volte e ha avuto in totale otto figli. Il suo primo matrimonio, a soli 16 anni, è stato con Melchiorra Cavallaro, con la quale ha avuto quattro figli: Felicia, Benedetto, Antonio e Domenico. I quattro sono cresciuti tra l’Argentina e il Brasile, dove Buscetta gestiva un’impresa di specchi.

Negli anni ’60, si trasferisce in Nord America e si stabilisce prima in Canada e poi negli Stati Uniti, dove gestisce delle pizzerie per conto della famiglia Gambino. In America stringe una relazione con la soubrette Vera Girotti e la sposa a New York nel 1966. Da questo legame nascono altre due figlie: Alessandra e Lisa. Infine, nel 1978, sposa Cristina De Almeida Guimaraes, figlia di un imprenditore brasiliano, e ha altri due figli: Tommaso e Stefano.

La tragedia dei figli Antonio e Benedetto

Due dei figli di Tommaso Buscetta, Antonio e Benedetto, hanno purtroppo trovato una tragica fine. Rapiti a Palermo il 11 settembre 1982 su ordine di Totò Riina, durante la seconda guerra di mafia, i due giovani vengono torturati da Pippo Calò, Salvatore Cancemi e da altri luogotenenti di Riina. L’obiettivo era far confessare ai ragazzi dove si nascondeva Buscetta, il padre. Le cruente vicende che hanno colpito i suoi cari, con ben 14 familiari uccisi, sono state uno dei moventi che hanno portato Buscetta a diventare collaboratore di giustizia.

Nel 1993, Salvatore Cancemi, divenuto a sua volta pentito, rivela a Buscetta che è stato lui, insieme a Pippo Calò, a strangolare i suoi figli Antonio e Benedetto nel 1992.

Il destino degli altri figli di Tommaso Buscetta

Le sorti degli altri sei figli di Buscetta sono avvolte nel mistero. A causa del ruolo fondamentale svolto dal padre nell’incastrare numerosi mafiosi e smantellare l’organizzazione di Cosa Nostra, la sua famiglia gode oggi della protezione dello Stato italiano. Di conseguenza, non si conosce il luogo in cui vivano o le attività che svolgano attualmente.