Al Bano Carrisi, a pochi giorni dal compimento dei suoi 80 anni, ha rilasciato un’intervista al settimanale Oggi dove ha svelato alcuni dettagli sul suo passato rapporto con Romina Power. Il cantante ha parlato della fine del loro matrimonio durato ben 29 anni, confessando che uno dei motivi, secondo lui, sarebbe stato l’uso frequente di marijuana da parte della Power.
La versione di Al Bano sulla separazione
Al Bano ha spiegato che la separazione avvenne nel 1999, dopo quasi tre decenni insieme. Una delle cause principali sarebbe stata l’assunzione di marijuana da parte di Romina Power, che la portava a cambiamenti d’umore frequenti ed estremi. Secondo le parole del cantante: “Lo dico per la prima volta: il problema fu la marijuana. Romina fumava quella robaccia anche quattro volte al giorno. E lo faceva da anni, ancor prima della scomparsa di Ylenia. Era un’altra donna. Fumava ed era allegra. Finito l’effetto, si intristiva e piangeva. Era irriconoscibile. Non esprimeva più quell’attaccamento alle cose, la passione per la vita, per quello che avevamo vissuto e costruito quegli anni. Fu l’inizio della fine.”
Il ricordo degli inizi della loro storia d’amore
Oltre a parlare della fine del loro rapporto, Al Bano ha voluto ricordare anche gli inizi della loro storia d’amore. Il cantante ha raccontato di quando la loro relazione venne ufficializzata attraverso la pubblicazione di una foto su un giornale: “Nessuno sapeva di noi, ma Cannes pullulava di paparazzi. Finire su Oggi, ora lo ammetto, mi fece piacere. Era un modo autorevole per ufficializzare la nostra storia”.
Le difficoltà con la famiglia Power
Al Bano ha poi aggiunto che, prima di incontrare Romina, non conosceva affatto la sua famiglia. Il cantante ha svelato che la madre di Romina non lo vedeva di buon occhio: “La mia ignoranza è stata il mio salvagente, se no mai sarei andato a cercare una così. Tra l’altro il suocero non c’era più, ma la suocera mi osteggiava. Le sue indicazioni, e questo lo avrei scoperto anni dopo, erano precise: sfruttalo, spremilo per bene e poi mandalo a quel paese”.