Conosciuta per la sua carriera da scrittrice e per essere la sorella di Rosario e Giuseppe Fiorello, Catena Fiorello ha vissuto una vita ricca di esperienze, incontri e sfide personali. In questo articolo vi raccontiamo alcuni dettagli sulla vita privata di Catena, il suo amore per gli animali e come ha affrontato la malattia.
Il compagno Paolo Spalluto e la passione per gli animali
Catena Fiorello è sentimentalmente legata dal 2011 a Paolo Spalluto, avvocato originario di Lecce e specializzato in diritto penale. I due non si sono mai sposati e non hanno figli, ma condividono una grande passione per gli animali. Infatti, la coppia ha un cane di nome Pepe che, come si può notare dal profilo Instagram di Catena, è spesso presente nelle attività quotidiane della famiglia. Paolo, da piccolo, voleva addirittura diventare un veterinario.
Il dramma del lutto: la morte del precedente compagno di Catena
Prima di iniziare la sua storia d’amore con Paolo, Catena Fiorello ha dovuto affrontare un periodo difficile con la morte del suo precedente compagno, Attilio. Nonostante la relazione fosse già terminata al momento della diagnosi, la scrittrice siciliana è stata accanto al suo ex durante tutta la trafficante malattia. Attilio è infatti morto a causa di un carcinoma.
La sfida personale contro il tumore al seno
Anche Catena Fiorello si è dovuta confrontare con la malattia, affrontando un tumore al seno. Grazie però alla tempestività dei medici, il cancro è stato intercettato in tempo e Catena è stata operata per rimuovere tre noduli. Questa difficile esperienza ha influenzato profondamente la scrittrice anche nel suo lavoro.
Il libro “Ciatuzzu” e la tematica della malattia
Nel suo ultimo libro, intitolato “Ciatuzzu”, Catena Fiorello racconta la storia di un bambino di soli nove anni che deve affrontare la morte della madre, strappata via da un male incurabile. La vicenda prosegue con il padre del piccolo, emigrato in Belgio, che decide di portarlo con sé lontano dalla Sicilia. Il protagonista deve quindi affrontare sfide enormi come la morte e l’allontanamento dalle proprie radici. Il libro ci regala un intenso racconto di crescita e riscatto personale, mostrando la grande forza di un bambino che ha visto la malattia e la morte, ma che non si arrende.