Testamento del Principe Filippo, neppure il ricorso del Guardian è riuscito a smuovere i giudici dalle loro posizioni. Le ultime volontà del marito di Sua Maestà britannica non possono essere divulgate. Le ragioni spiegate dai giudici.
Bocche cucite sul testamento del Principe Filippo
Quasi un anno fa Sir Andrew McFarlane, che – tra l’altro- il giudice più anziano in assoluto dell’Alta Corte di Londra e Presidente della Family Division of the High Court, che è l’ incaricato di conservare i testamenti reali, spiegò il motivo per cui le ultime volontà del Principe Filippo, compianto marito della Regina Elisabetta, non sarebbero state rese note per ben 90 anni. E- a quanto pare- non lo saranno ancora per un bel po’ di tempo!
Queste le sue parole: “Ho ritenuto che, a causa della posizione costituzionale della Sovrana sia appropriato avere una prassi speciale relativa alle ultime volontà reali. C’è bisogno di rafforzare la tutela garantita agli aspetti davvero privati delle vite di questo ristretto gruppo di individui per mantenere la dignità della Sovrana e dei membri della Royal Family”.
Questa è- indubbiamente- una scelta impopolare e che ha suscitato in men che non si dica sia polemiche che curiosità ma che il giudice ha voluto giustificare in maniera chiara e netta, senza ammissione di alcuna replica.
“Benché ci possa essere la curiosità pubblica nei confronti delle disposizioni private che un membro della Royal Family può scegliere di inserire nelle ultime volontà, non vi è alcun interesse pubblico nel conoscere informazioni assolutamente private”.
Il Guardian ha fatto ricorso ma senza ottenere un bel niente!
Solo tra circa 100 anni il notaio del futuro re d’Inghilterra e il custode degli Archivi Reali potrebbero- dunque non è nemmeno detto- rendere finalmente pubblico il testamento del principe consorte nella sua versione integrale.
Tuttavia potrebbero anche optare per mostrarne semplicemente solo alcuni stralci. Ma potrebbero anche decidere di tenere ancora le bocche cucite per altro tempo!
Possiamo comunque dire con certezze che ci dovrebbe essere in gioco un patrimonio da 35 milioni milioni di euro su cui i giornali formulano ipotesi ormai da circa 15 mesi, che stanno appassionando moltissimo il popolo inglese ( e non solo!).
Proprio per evitare un’attesa tanto lunga e- a tratti- estenuante il Guardian ha presentato un ricorso alla Corte d’Appello, contestando duramente la decisione di escludere i media dall’udienza del luglio 2021, durante la quale si stabilì proprio il destino del testamento del Principe Filippo.
Le circostanze sono eccezionali
La testata, senza tanti giri di parole, definì quanto accaduto “una grave ingerenza rispetto al principio della giustizia trasparente”. Ma anche in questo caso niente da fare! I giudici non ne vogliono sapere di rivelare altro.
Inoltre i giudici hanno anche voluto sottolineare al The Mirror: “L’udienza si è tenuta in un momento molto delicato per la Sovrana e la sua famiglia e quegli interessi non sarebbero stati tutelati se ci fossero state udienze protratte nel tempo e riportate dalla stampa, invece di una singola occasione in cui venivano pubblicate tutte le ragioni di quanto stabilito”.
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