Hyundai, un brand da oltre 10 miliardi di dollari

Entra per la prima volta nella top 40 mondiale stilata dagli esperti di Interbrand la casa automobilistica coreana Hyundai, che grazie ad una crescita costante negli anni vanta oggi un fatturato superiore ai 10 miliardi di dollari.

 

Merito del record di vendite delle sue vetture, prime fra tutte le nuove versioni di Hyundai i10 (qui disponibili a prezzi convenienti) e i20 e la Genesis, che ha guadagnato ampi successi a livello internazionale, ma anche di un’accuratissima strategia marketing, capace di definire un’immagine di grande impatto anche emozionale per il marchio, impostosi all’attenzione pubblica per le sue ricerche in ambito tecnologico e l’importante impegno a favore dell’ecosostenibilità ambientale. Non sono poi mancati interventi propriamente di fidelizzazione, come la presenza nei principali luoghi d’arte contemporanea, quali la Tate Modern di Londra, o la sponsorizzazione di fondamentali impegni sportivi dai Mondiali Rally WRC alla Fifa World Cup 2014, in grado di garantire a Hyundai una risonanza davvero globale.

 

I commissari di Interbrand, deputati a decretare i marchi di maggior successo a livello mondiale con un fatturato superiore ai 10 miliardi di dollari, hanno per parte loro motivato così l’ammissione di Hyundai nella top 40: Hyundai è uno dei marchi di auto che crescono più rapidamente, sia in termini di volumi che per valore del brand. Lavora costantemente su tutti i nuovi modelli, offrendo il massimo comfort e tutti gli equipaggiamenti necessari per migliorare sempre di più il piacere di guida e la soddisfazione del cliente. Il grande impegno del marchio si riflette anche sulla costruzione dell’immagine del brand attraverso i numerosi punti di contatto e il naturale risultato di questa strategia è la progressiva crescita della notorietà di marca, in particolare di attributi quali il design, e una fidelizzazione del cliente fondata su una connessione di tipo emozionale. Si tratta di aspetti chiave, che diventano driver fondamentali nella scelta del brand, superando il fattore prezzo”.