4. L’informe nelle arti plastiche
Duchamp pone la simultaneità come dimensione temporale che trasforma l’immediatezza dell’immagine in suggestioni utili a sintetizzare la realtà percepita. Nei Rotorilievi, per esempio, l’immagine lavora insieme alla visione in modo inconsueto, puntando al movimento dell’occhio e non soltanto all’analisi base di linee e di colori.
Lo studio della visione, sulla quale Duchamp fonda le sue opere, oltre a essere metariflessivo è metaespressivo. L’idea di un’unica interpretazione da attribuire al quadro o al readymade è ormai lontana e senza significato. Tale spazio di sospensione è privo di una forma statica e di riferimento nella materia. La forza semantica della funzione simbolica, evidente nel Grande vetro, si ritrova anche nei Rotorilievi come cromie dimensionali. Lo stesso artista descrive il processo di costruzione come essenza stessa delle opere. Gli schizzi preparatori sono veri e propri studi della geometria, di linee e di superfici, rispetto alla prospettiva della vista e alle prospettive formali.
Allontanando il sistema strutturalista in sé da quello figurale, si risolve il diverbio tra la logica della realtà e quella del sogno. Quest’ultimo, a partire dall’analisi surrealista, diventa parte stessa del sistema che porta alla costituzione del significato. Ernst fa, in modo simile a quello dei macchinari di Duchamp, studi sugli oggetti immaginari, come nel caso di Piccola macchina autocostruita, inserendo una struttura innovativa e utile solo all’immaginazione. La sua realizzabilità logica è in ogni caso evidente: sarebbe possibile utilizzarla in modi diversi da un macchinario per le prime necessità. Klee mostra la necessità di mediare, attraverso forme complesse, il dato immediato delle immagini. Tale superamento della contingenza permette di creare un insieme non strutturato ma sistematico di un mondo intermedio, come demiurgo tra la realtà e il sogno.
La cura degli oggetti come dimensioni potenzialmente onnicomprensive della realtà, è resa nell’arte informale come compensazione storica al ritiro del Surrealismo dalla scena. Il silenzio di Breton rispetto agli sviluppi del movimento artistico e lo scoppio della guerra porta all’Espressionismo e alle sue diverse forme. L’aumento dell’astrazione attraverso la scomposizione degli spazi, a fondamento dell’arte, è il simbolo del gesto compiuto dall’artista. Con risultati simili a quello Kandiskijano, con lo studio del colore e delle forme, l’Espressionismo astratto completa l’integrazione tra l’immagine e il corpo nel mondo.