In un’intervista al programma di Fazio “Che tempo che fa”, Michele Santoro ha smentito qualsiasi trattativa con il direttore generale della Rai Lorenza Lei in merito ad un ritorno del presentatore nelle reti televisive nazionali.
Santoro, però, ha aggiunto di aver chiesto la messa in onda dei messaggi pubblicitari riguardanti il suo programma “Servizio Pubblico” che va in onda su Sky e su emittenti locali, ma la risposta ricevuta è che “la questione si può impantanare”.
Santoro ha dichiarato che “se vorranno fare qualcosa la mia disponibilità é totale. Io un qualunque programma l’avrei fatto alla Rai, a La7 e perfino a Mediaset, almeno secondo me però non voglio abusare di questa mia previsione, ma se vuoi fare un programma lasciando Vauro e Travaglio liberi di dire ciò che possono e che vogliono la questione si complica. Io posso lavorare per la Rai o qualunque altro ma non posso accettare il principio che ci siano persone che non possono esprimersi liberamente in tv. Anche se in questo momento considererei più importante rinnovare i miei programmi, fare cose più nuove, mi batto per questo principio”.
Inoltre, ha detto che prima di pensare a privatizzare la Rai bisognerebbe dare la priorità al tentativo di creare una struttura che funzioni bene e per il cittadino. Ha anche rivalutato l’idea di candidarsi a direttore e ha affermato che “quando in qualche modo si dovevano occupare delle nostre vicende dovevano andare a chiedere consiglio a quelli che hanno dovuto patteggiare condanne tipo Bisignani, a centri di potere esterni alla nostra azienda. La nostra azienda è un lapsus derivato dalla lunga frequentazione”.
Infine, Santoro ricorda che il suo programma Servizio Pubblico ripartirà giovedì prossimo e sarà trasmesso anche su un nuovo canale in chiaro Sky, “Cielo”.