Questa notte finalmente, dopo più di 12 giorni di estenuanti e difficili trattative intercontinentali, è stato siglato l’accordo globale “Salva-Clima”. Il nuovo regolamento prevede che il patto venga attuato a partire dal 2015 e che nel 2020 entri in pieno vigore.
Certo, forse, questo che è stato il 17° vertice sul clima delle Nazioni Unite non ha raggiunto un concordato perfetto, ma quanto meno non è stato un fiasco come è successo l’anno scorso a Cancun o due anni fa a Copenaghen. Per cui il nome di Durban verrà ricordato nella storia alla stregua di Kyoto lasciando piuttosto soddisfatti sia Maite Nkoana-Mashabane, ministro degli esteri sudafricano, che il resto delle nazioni mondiali.
Stamane la dichiarazione di Clini, il ministro dell’Ambiente, è stata che infine il mondo è riuscito a sottrarsi dal ‘cono d’ombra’ di Copenaghen con un accordo che abbatte anche i limiti, oramai antiquati, del Protocollo di Kyoto. I vantaggi, ovviamente, ci saranno per tutte le nazioni del globo ed inoltre si è avviata così un’inestimabile possibilità per l’Europa, e soprattutto per l’Italia, di poter costituire la ‘piattaforma’ per lo sviluppo con le grandi economie emergenti: Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica.