Inchiesta di La7: compravendita parlamentari. Antonio Razzi: “Io il 14 dicembre ho pensato a li cazzi mia” (VIDEO Inchiesta)

Filippo Barone e Gaetano Pecoraro sono gli artefici dell’inchiesta portata avanti dalla trasmissione Gli Intoccabili in onda su La7. Il loro servizio, “Qual è il prezzo di un deputato”, ha svelato degli scenari vergognosi ed ignobili sulla compravendita di deputati. I due giornalisti sono riusciti a scoprire atteggiamenti e azioni ingannevoli e criminose da parte di alcuni membri del Parlamento. Grazie alla telecamera nascosta nella cravatta di un infiltrato nella Camera, si sono potute mostrare “immagini dei nostri parlamentari che non avreste mai voluto vedere”, come anticipato dal conduttore Gianluigi Nuzzi.

Durante la mezz’ora di video-inchiesta, è emersa soprattutto la vicenda inquietante di Antonio Razzi, ex deputato Idv passato al gruppo Noi Sud, gruppo parlamentare che appoggiava il governo Berlusconi,  votando “no” alla sfiducia in cambio della protezione dell’ex-premier.

Ora il parlamentare fa parte del gruppo Popolo e Territorio. Ma quando è la talpa ad intervenire si scopre il volto autentico del deputato. Riportiamo la conversazione tra i due:

Razzi: Io avevo già deciso da un mese prima. Mica avevo deciso, figurati, tre giorni prima. “Ma come? tre giorni prima hai detto male di Berlusconi”. L’ho detto apposta. Ma non hai capito un cazzo di niente. Io già avevo deciso, già avevo deciso.
Ma io te lo dico pure chiaro: a me quando ero ancora nel coso del … vitalizio. Io non avevo la pensione ancora. 10 giorni mi mancavano. E per 10 giorni mi inculavano
Talpa: Ah lì? Era il 14 dicembre? Tu non …
Razzi: Eh Sì. Perché se si votava dal 28, come era in programma. Il 28 … di marzo. Io per 10 giorni non pigliavo la pensione. Hai capito? Io c’ho 63 anni, dove vado a lavorare? In Italia non ho mai lavorato. Io penso anche ai cazzi miei. Non me ne frega … perché Di Pietro pensa anche ai cazzi suoi. Mica pensa a me.”

Ripercorrendo la carriera di Razzi, si può facilmente evincere che non ha mai lavorato nel nostro paese. Dopo il diploma di tecnico commerciale, è andato a lavorare come tessitore in Svizzera. In seguito, è stato eletto nel collegio estero di Lucerna, dove si è anche visto istituire un consolato onorario dalla Repubblica italiana. Procedura illegale perché un politico non può nomiare un istituzione in  territorio estero.

L’inchiesta contiene anche notizie sulle cifre delle varie compravendite di parlamentari e addirittura il “pizzo” dovuto ai partiti al momento dell’elezione. E c’è anche chi denuncia una specie di stipula di contratto, come nel caso della Lega Nord. Un leghista, sempre ripreso di nascosto, denuncia che c’è chi pretende soldi da tutti i suoi deputati , con cifre anche di 25mila euro.

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