Ancora una volta la Crescina, il famoso prodotto che dovrebbe risolvere la caduta dei capelli, è finito sotto inchiesta. E’ stata la Procura di Torino ad iscrivere nel registro degli indagati il titolare del gruppo svizzero Labo Cosprophar, di Basilea, con l’accusa di frode in commercio.
La stessa Procura di Torino ha incarito degli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità di effettuare test ed analisi di controllo sul prodotto. L’esito dello studio è stato quello che non c’è alcuna prova o evidenza scientifica del fatto che il prodotto sia in grado di far ricrescere i capelli, e nemmeno quella di non farli cadere.
Il pubblico ministero Raffaele Guariniello, perciò, ha trasmesso gli atti al Ministero della Salute proprio perchè gli spot pubblicitari assicurano una illusoria e fasulla reviviscenza delle cellule staminali del cuoio capelluto. Inoltre, se fossero effettivamente vere le reclame pubblicitarie, allora il prodotto non dovrebbe essere considerato alla stregua di un cosmetico ma, invece, come un vero e proprio farmaco, e che quindi dovrebbe esser sottoposto alla normale serie di controlli prima della messa in commercio.