Secondo lo studio condotto da Conrado Avendano di Nascentis, del Centro per la Medicina Riproduttiva di Cordoba, basterebbero solo 4 ore di esposizione ai Wi-Fi per bloccare qualsiasi mobilità degli spematozoi.
Gli esperimenti sono stati condotti utilizzando lo sperma di 29 volontari. Di questi campioni, una metà è stata messa nelle immediate vicinanze di un notebook, un computer portatile, connesso ad una rete Wi-Fi mentre invece l’altra metà è stata conservata nelle medesime condizioni ma senza che vi fosse alcun dispositivo che potesse irraggiarla. I risultati hanno mostrato che dopo soloo 4 ore gli spermatozoi cessano tutte le loro attività motorie, alcuni muoiono ed circa il 9% subisce anche delle mutazioni genetiche del Dna.
Però, lo stesso Avendano di Nascentis ci tiene a precisare che gli studi ancora non sono del tutto conclusi e che quindi non è possibile confermare che la causa di questi spiacevoli effetti sia imputabile solo all’uso dei pc portatili : “Al momento non sappiamo se questo effetto sia indotto da tutti i computer portatili collegati tramite Wi-Fi a Internet o se le condizioni di utilizzo possono aumentare questo effetto”. Inoltre, a scanso di equivoci, suggerisce di tenere sempre e comunque lontano dagli organi riproduttivi i notebook e di utilizzarli in maniera responsabile. E come fa notare Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, sorgono molti dubbi sulla corretteza dello studio perchè, in effetti, gli spermatozoi usati negli esperimenti non si trovavano in un ambiente adatto alla loro sopravvivenza, cioè il corpo umano, e quindi non disponevano di un’adeguata protezione contro gli agenti esterni.