Moda, cosmesi, cinema; non è più solo una mera questione di silicone mista a collageni, di abili truccatori o di esperti fotografi perchè ad oggi il ritocco digitale ha conseguito livelli incredibili di sofisticazione. Si può adulterare qualsiasi parte del corpo, si possono cancellare occhiaie e rughe, moficare forme e lineamenti del viso fino a creare modelle e attrici che non hanno nulla da invidiare a dee o angeli senza alcun difetto.
Ma il fotoritocco digitale non è solo un utile strumento a disposizione di designer o grafici pubblicitari, perchè può essere anche un mezzo con gravi effetti negativi per la salute in quanto, in alcuni casi, dà false ed erronee aspettative suggerite da immagini di corpi non realistiche. Il problema è stato sollevato dall‘Associazione dei Medici Americani che hanno proposto come prima soluzione quella dell’etichettatura obbligatoria per le foto ritoccate, perchè ritengono che molte persone potrebbero farsi illudere da false immagini e che non potendo raggiungere loro stessi le forme fisiche suggerite possano cadere in una forma di depressione.
La tecnica che permette di capire se una fotografia è stata variata e migliorata tramite software si basa su degli algoritmi matematici messi a punto da due ricercatori del Dartmouth College, Eric Kee and Hany Farid, che hanno commentato il loro lavoro dicendo che il fotoritocco : ”contribuisce a irrealistiche aspettative relative all’immagine del corpo, con conseguenze per la salute, come disturbi alimentari e insoddisfazioni”. La procedura per svelare le contraffazioni digitali è esaurientemente descritta sulla rivista dell’Accademia di Scienze degli Stati Uniti(Pnas).
Però giustamente c’è anche chi invece suffraga la manipolazione delle immagini perchè sostiene che lo scopo ultimo della fotografia di moda e della fotografia pubblicitaria sia quello di regalare sogni e non di essere uno specchio della realtà.