Il problema dei debiti sovrani e delle riforme strutturali restano ancora verdi, e ai mercati sembra non bastare la costituzione di governi ex-novo (nè quello greco e nemmeno quello italiano) per placare la sete di speculazione.
Lo spread tra i titoli italiani e quelli tedeschi oggi ha raggiunto punti 532 (con tasso decennale dei btp che torna a toccare la soglia del 7%, livello di interesse ritenuto critico per la sostenibilità del debito stesso). Lo spread ripiega poi di qualce punto dopo la conferma dell’appoggio politico del Pdl e del Pd al Professor Monti.
Ad alimentare le tensioni di queste ore c’è la pressione dei mercati su tutta l’eurozona. Gli spread di tutti i paesi stanno salendo. Il più importante è il differenziale tra il decennale francese (Oat) e il Bund ha toccato il nuovo massimo storico intorno a 190 punti.
Bce e Fmi faranno un monitoraggio «molto stretto dell’Italia pur non essendo un paese sotto salvataggio. Il problema è che il caso italiano evidenzia come i problemi di un paese siano diventati problemi dell’intera Eurozona», così ha dichiarato il presidente dell’Ue, Herman Van Rompuy.