Le opposizioni sembrano aver ritrovato compattezza dopo che l’IDV si è aperto alla possibilità di sostenere il futuro governo guidato dall’ex commissario europeo. “a Monti come persona ed economista do e darò tutto l’appoggio possibile”. Così annuncia Antonio Di Pietro, il quale però ha anche aggiunto che confermerà l’appoggio solo dopo aver visto il programma, la composizione del futuro governo e la durate temporale prevista.
Bersani ha ribadito: “siamo pronti a sostenere un governo guidato da Monti” e “Non stiamo parlando di grandi coalizioni, né di unità nazionale ma di un governo di emergenza e di transizione, su indicazione del Capo dello Stato”.
L’aria di tempesta arriva del centro-destra, dove abbiamo assistito all’ennesimo flop delle consultazioni tra PDL e Lega tenuto a palazzo Grazioli. Il carroccio da Lunedì, ha annunciato, sarà fuori dal futuro governo Monti.
Il PDL risulta sempre più spaccato sull’appoggio a Monti. Gli scontenti Roberto Antonione, Giustina Destro, Fabio Gava, Giancarlo Pittelli e Sardelli hanno formalizzato la costituzione, all’interno del gruppo Misto della Camera dei deputati, della componente “Costituente popolare liberale-Pli“.
Il premier, dicono i suoi fedelissimi, si è cominciato a sentire tagliato fuori dal partito in merito alle trattative sulla formazione del futuro governo e sul programma che deve votare il PDL. Questo perché, ricordiamolo, lui stesso nei giorni scorsi, senza previa consultazione con i vertici del suo partito, ha definito la soluzione del governo tecnico come l’unica da intraprendere data la crisi dei mercati. Berlusconi adesso, per evitare ulteriori rotture interne al partito e, per ricompattarsi con gli alleati della lega, sembra aver frenato il suo sostegno a Monti in favore di una possibile candidatura di Angelino Alfano, gradito al “senatur”.
“Assolutamente no. Non credo che questa sarebbe la soluzione. Non so se un governo di questo genere avrebbe la maggioranza”. Questa sono state le parole di Massimo D’alema che boccia l’ipotesi Alfano.