Rendiconto approvato con 308 SI’. La maggioranza alla camera non c’è più.

La Camera ha approvato il disegno di legge di rendiconto generale dello Stato per il 2010: favorevoli 308, 0 contrari, 1 astenuto. I non votanti 321.

 

La Camera si è espressa e ha dimostrato che il governo resta lontano dalla maggioranza assoluta dei 315 voti. Le Opposizioni erano tutte presenti alla Camera ma non hanno espresso voto.

Chiedo al presidente del Consiglio, con ogni forza, che prenda atto finalmente della situazione, che compia un atto. Rassegni le dimissioni. Affidi al presidente della Repubblica la ricerca di una soluzione che metta in grado il nostro grande Paese di affrontare questa emergenza”. Queste sono state le prime parole del segretario del Pd Pier Luigi Bersani in aula, il quale ha aggiunto anche che questo voto ha certificato su un atto dirimente per la governabilità del Paese che il governo non ha la maggioranza in quest’Aula“, “Il Governo non ha la maggioranza alla Camera: per questo ho chiesto che Berlusconi ne prenda atto e si rechi al Quirinale”.

Per il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, “Berlusconi prenda atto che la maggioranza non esiste più. È arrivato il momento per il presidente del Consiglio di salire al Colle per rassegnare le dimissioni e lasciare che il Paese si salvi con un governo di ricostruzione nazionale aperto a tutte le forze presenti in Parlamento, nessuno escluso”.

Tutte le opposizioni sono unite nel chiedere al Premier di andarsene ma, mentre PD e UDC sono aperti alla possibilità di creare un governo di larghe intese, l’IDV chiede di andare al voto anticipato. Antonio Di Pietro si è espresso dicendo che il problema è che mi sembra contradditorio chiedere a Monti di mettere la sua faccia pulita sulle operazioni sporche che vorrebbe fare il centrodestra“. Il riferimento è alla famosa lettera di intenti presentata all’UE.

Berlusconi, subito dopo il voto, scrive delle note su un pezzo di carta che l’Ansa ha fotografato. “Prendo atto, rassegno le dimissioni” ;”ribaltone”; “voto”; “presidente Repubblica” e “una soluzione”; “ 308, meno 8 traditori”. Queste sarebbero le frasi che si leggono.

Il Premier inoltre, per controllare chi ha votato a favore e chi “ha tradito”, dopo il voto è andato a controllare i tabulati assieme a tutti i ministri riunitisi intanto attorno a lui. “C’é un oggettivo problema dei numeri, ora dobbiamo riflettere sul da farsi”, questo è stato il suo commento.

Per Cicchitto “Il governo ha fatto tutto il possibile per rispettare le indicazioni partite dall’Europa e la polemica di tipo tradizionale in una situazione che tradizionale non è rischia di diventare un esercizio sul filo dell’irresponsabilità da parte dell’opposizione”.

Per La Russa, invece, Berlusconi deve parlare col Presidente della Repubblica, aggiungendo che, “al colle si sale qualunque sia il risultato”; “Nessuno sottovaluta il voto di oggi – sottolinea – ma l’opposizione continua ad avere un numero di voti inferiore ai nostri”. “Sono numeri da esaminare con attenzione e saranno valutati, però sicuramente l’opposizione non ha numeri maggiori”.

Bossi: “abbiamo chiesto di fare un passo di lato, laterale” in favore di Angelino Alfano.