L’operazione consiste nell’impiantare una rete di microscopici elettrodi sulla retina del paziente e poi di collegarli ad una microtelecamera. Tutto l’impianto è in grado di restituire un’immagine, per ora non ancora ad alta risoluzione, di tutto ciò che è invisibile ed oscuro a chi la vista l’ha perduta oppure non l’ha mai avuta.Il primo intervento in tutta Europa è stato eseguito a Pisa su un paziente di 60 anni che era affetto da una grave forma di retinite pigmentosa e quindi era quasi cieco in ambo gli occhi.
Un prototipo di Cyborg – Il dispositivo che sono riusciti ad impiantare si chiama Argus II, ed è stato realizzato nei laboratori della Second Sight Medical Products in California. Usando parole semplici possiamo dire che si tratta di un super-micro-computer, altamente complesso e potente anche se di dimensioni ridottissime, dotato di telecamere che fungono da sostituti dell’ occhio del paziente. La questione importante e fondamentale è che è stato appositamente progettato per poter esser interfacciato e collegato direttamente all’organismo umano.
Operazione riuscita – Ad eseguire l’intervento, dopo quasi dieci anni di sperimentazioni, è stato Stanislao Rizzo, direttore del reparto di Chirurgia oftalmica dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, che ha commentato così l’impresa : “L’operazione è durata meno di 4 ore e non ci sono sate complicazioni. Fra due settimane, il tempo necessario all’occhio per ristabilirsi completamente dalla chirurgia, il dispositivo sarà attivato e calibrato per la funzione visiva del paziente. Da quel momento anche la riabilitazione prenderà il via permettendo al paziente di ottenere i migliori risultati possibili in termini di visione funzionale.
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