Le bionde di Donatella

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Leggendo la storia di Ciro raccontata da Ciro ho realizzato quanto in fondo sia facile  convivere con  l’arroganza, la delinquenza, l’aggressività senza nemmeno rendersene veramente conto………. non ha tanto a che fare con la differenza culturale,i differenti usi e costumi,nemmeno col giusto e l’ingiusto,il bene e il male o del sacro contrapposto al profano ma dell’assoluto,disincantato,incredibile convincimento che esiste una sostanziale differenza tra chi ritiene di poter fare assolutamente tutto quello che gli pare e gli altri…laddove questi ultimi ne avvertono veramente la presenza soltanto se sono personalmente coinvolti o se ne sentono parlare dai media.


Esiste un genere umano che crede di essere  diverso,di una specie che rasenta il divino e che non può e non deve sottostare a leggi e norme che esulano da questo paradigma. Ci sono persone che non ascoltano il buon senso perché ritengono sia senza significato,se non quello dell’appartenenza ad una logica di sopraffazione del loro status di esseri superiori e intoccabili. A questa categoria appartengono tutti coloro che credono e ritengono di potere e di dovere agire solo ed esclusivamente seguendo il proprio sentire,incapaci di accorgersi persino che esiste l’altro e gli altri da sé con  aspirazioni,sentimenti e desideri autonomi.


Ciro si racconta e nella sequenza incredibile  di furti,rapine,omicidi,sopraffazioni e violenze di ogni genere, impensabili per  un solo individuo ma probabilmente concentrate nella stessa storia per necessità sceniche, non trova niente che possa ricordargli di essersi del tutto allontanato dalle caratteristiche uniche del genere umano,quelle che dovrebbero perlopiù distinguerci dalle bestie(benchè troppo spesso si ritrovino esse ad insegnarci più di quanto possano imparare da noi):l’intelligenza,la dignità,la pietas,il rispetto e l’amore per l’altro.


Lui si considera e considera quelli come lui “bravi ragazzi”,uomini d’onore,leali,solidali,amici salvo poi eliminarli al primo errore con crudeltà e ferocia.


Gli altri,quelli da derubare,aggredire,sopraffare,calpestare anche per motivi futili….sono semplici strumenti utili alla pratica di costoro e magari dovrebbero nel loro immaginario comprenderne la missione e persino sentirsi grati di esserne parte attiva.

La difficoltà di comunicazione tra i due mondi sta nell’incapacità di entrambi di riconoscere la legittimità dell’altro: ognuno pretende di avere la verità e non sa né può capire l’insofferenza dell’altro. Sono entrambi convinti di essere i buoni…ed evidentemente seppure il migliore sia ovviamente colui che non commette nessuna delle nequizie raccontate da Ciro,l’altro rischia di compromettersi nel momento in cui non sa sottrarvisi seppure nella semplice osservazione esterna.


“Camorristi. E’ vero. Fuorilegge. E’ vero. Senzapatria. E’ vero. Malapianta… Nooo, solo gente costretta a fuggire, nascondersi, imboscarsi. Correndo sul filo dell’illecito. Ma rispettando le regole: le proprie. E quelle degli amici”.

Stronzate!Camorristi,fuorilegge,malapianta…sii…!che sceglie,non è “costretta” a  fuggire..!..è gente che usa la prepotenza e la violenza come strumenti relazionali,senza regole se non quelle della violenza  …gentaglia che mortifica il genere umano,al contrario di come fa Roberto Saviano.

“Spesso mi si chiede come sia pos si bile che delle parole pos sano met tere in crisi orga niz zazioni crim i nali potenti. In ver ità ciò che spaventa è che tutti pos sano d’improvviso avere la pos si bil ità di capire come vanno le cose. Avere gli stru menti che svelino quel che sta dietro” R.S.