Mark Zuckerberg aveva presentato a tutto il mondo la nuova rivoluzione del suo social network: la Timeline. Tramite quest’introduzione, le pagine di Facebook sarebbero drasticamente cambiate. Ogni profilo si tramuterà in una sorta di diario segreto di facile consultazione. Ad esempio, se vorrete capire quando una persona si è iscritta, oppure semplicemente fidanzata, potrete scoprirlo con un click! La privacy sicuramente sarà in bilico, ma l’idea sembra piacere a moltissime persone.
Eppure la nuova funzionalità dovrebbe essere ormai attiva da parecchio tempo, ma di Timelines non c’è nemmeno l’ombra: le pagine bianche e blu, oltre qualche modifica, appaiono sempre le solite. Come mai?
Attualmente la nuova funzionalità è stata bloccata a causa di una denuncia arrivata dal piccolo sito web . Non si tratta, ovviamente, di una creazione di Facebook, eppure porta lo stesso nome della futura introduzione del social network.
Timelines.com ha fatto sentire la sua voce. La piccola azienda di Chicago si è opposta la nuovo servizio di Zuckerberg, poiché quest’ultimo ha ignorato qualsiasi loro diritto. L’azienda che sfidato FB, però, ha voluto esprimere le proprie motivazioni cercando disperatamente di far capire le sue ragioni:
“Facebook, una società che ha chiesto di registrare il marchio per i termini “Face”, “Wall” e “Like”, peraltro citando in giudizio altri domini per l’utilizzo di “Book” nel loro nome, sta utilizzando il nome “Timeline” per un nuovo prodotto. Facebook sapeva o avrebbe dovuto sapere (data la rigorosa difesa della loro proprietà intellettuale) che l’ufficio Trademark ci ha concesso questo marchio. Quelli di Facebook avrebbero potuto almeno contattarci per il permesso di usare il nome o la licenza. Non lo hanno fatto.”
Ancora una volta ci troviamo dinnanzi alla stessa situazione: il pesce grande che vuole mangiare, o meglio divorare, il piccolo. Sembra proprio che Facebook voglia spazzare via il servizio offerto da Timelines.com. Difatti, quest’ultimo avrebbe davvero poche possibilità di sopravvivere, visto la diffusione capillare del network di Mark Zuckerberg.
Sapendo di non poter quasi nulla contro un molosso del genere, Timelines.com chiede a aiuto a voi, a noi, a te. Gli utenti che quotidianamente affollano il mondo del web, hanno il compito di diffondere le motivazioni della piccola azienda:
“Se anche tu credi che una piccola azienda abbia il diritto tanto quanto una grande azienda di difendere la sua proprietà intellettuale, allora chiediamo il tuo aiuto per diffondere la nostra causa.”
Questo è quanto chiesto da Timelines.com che vuole cercare, ad ogni costo, di non essere dipinta come il nemico.
Se appoggiate tale causa, usate anche lo stesso social network di Facebook per diffondere la notizia. Ricordiamo, infatti, che le società crescenti come Timelines.com hanno estrema necessità dei social network. Sono questi ultimi che, invece, saturi di potere economico dovrebbero evitare di strappare le piccole idee alle piccole società, ignorando anche la legge.