La Rena, una nave di 236 metri e di oltre 47 mila tonnellate di stazza, incagliata da 13 giorni nella barriera corallina Astrolabe al largo del porto di Tauranga, nella Bay of Plenty della Nuova Zelanda, e già ha disperso in mare almeno 350 tonnellate di petrolio delle cicra 1700 che ci sono all’interno dei suoi serbatoi. La situazione è molto complicata per i soccorritori perchè metà della prua è completamente incastrata nei banchi corallini, la poppa è sommersa a più di 90 metri di profondità e l’inclinazione dello scafo è arrivata a 22 gradi. Gli esperti, che si sono calati sulla nave con un elicottero, stanno tentando di recuperare la parte restante di petrolio prima che il disastro si aggravi ancor di più.
Alle iniziali centinaia gli operatoti del soccorso ambientale in tuta bianca, per la maggior parte militari, si sono uniti in seguito migliaia di volontari che lavorando senza sosta sono riusciti a ripulire buona parte dei 60 km di spiaggia contaminata. Comunque il bilancio resta negativo, sono oltre 1300 gli uccelli morti appartenti a specie rare, molti altri stanno annegando perchè appesantiti dalla melma nera o comunque muoiono di freddo dopo che il petrolio ha sciolto il loro strato impermeabile. Purtroppo, oltre al petrolio, si sono riversate in mare anche sostanze altamente tossiche e sostanze infammiabili che stanno rendono la situazione altamente critica.
Oggi a causa del maltempo le squadre di salvataggio e recupero saranno costrette ad interrompere il pompaggio del petrolio dai serbatoi della portacontainer. I venti che stanno soffiando fino a 65 km/ora e le onde che raggiungono anche i 4 metri hanno costretto all’evacuazione la squadra che era riuscita a trasferire, su una chiatta ormeggiata nei pressi della nave, solo 90 delle 1300 tonnellate di carburante. Come ha detto il ministro dei Trasporti Steve Joyce, con questa nuova tempesta in arrivo si prospettano almeno 24 ore altamente ”critiche” per la nave, che è instabilmente bilanciata sui banchi corallini e che quindi potrebbe definitivamente capovolgersi e spezzarsi disperdendo in mare tutto il petrolio rimasto.
Intanto la Mediterranean Shipping Company (Msc) che ha aveva noleggiato la nave Rena dagli armatori greci Costamare, ha promesso una ”donazione volontaria” di circa 570 mila euro per le operazioni di pulizia, precisando che la compagnia non e’ proprietaria della Rena e quindi non sarebbe responsabile delle sue operazioni. Uno dei dirigenti della The Swedish Club ha riferito che gli assicuratori della nave soddisferanno tutti gli obblighi, compresi quelli derivanti dalla responsabilita’ per l’inquinamento.